Firenze – Con circa duecento persone, il presidio No Draghi Day, organizzato da Cub Firenze, USB Firenze, Confederazione Cobas Firenze,
Unicobas Toscana, Cobas Sanità Università e Ricerca, ha sfidato freddo e pioggia riunendosi alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze, nell’ambito della giornata di protesta nazionale contro le politiche portate avanti dal governo Draghi. All’iniziativa hanno aderito CARC Firenze, PRC Firenze, Movimento di Lotta per la Casa Firenze, Pmli Firenze, Rete Antisfratto Fiorentina. Al presidio, anche una delegazione del Collettivo di Fabbrica Gkn.
La manifestazione di oggi, che si è svolta sotto una pioggia battente, ha visto alternarsi svariati interventi al microfono. Fra gli altri, i punti emergenti, lavoro, casa, sanità. Ma è l’intero sistema che è stato messo in discussione, invitando a un ripensamento delle priorità: necessario interrompere la rincorsa al Pil, che crea una fotografia falsata della realtà, escludendo a priori tutto ciò che riguarda i meccanismi di sfrangiamento sociale, povertà economica e culturale, respingimento di intere fasce di popolazione in un’area in cui alla deprivazione materiale (i numeri in crescita della povertà) corrisponde l’allargarsi dello iato culturale, a partire dal gap digitale. L’iniziativa di oggi ha riproposto, come spiegano gli intervenuti, una scala di priorità che metta al primo posto il benessere psicofisico dell’individuo colto nella sua socialità, nel suo essere comunità, titolare di diritti e doveri che lo facciano in concreto cittadino, vale a dire portagonista delle decisioni che incidono nella sfera collettiva. Da qui, il ribaltamento di prospettiva, nel senso che è la felicità, intesa nel suo significato più precipuamente economico ma anche esistenziale, l’obiettivo che consente di non disumanizzare il sistema. Non, va da se’, il profitto.