Nidiaci, il popolo d’Oltrarno scende in piazza

Che lo zoccolo duro della fiorentinità sia l'Oltrarno e San Frediano non è una novità. Superi un ponte e pare di essere in un'altra città, che con quella che hai lasciato alle spalle condivide solo l'elenco telefonico. Un'altra città di cui il fiume sembra proteggere l'essenza, i colori, gli accenti e perfino gli odori dall'altra fetta di territorio, come a dire "tranquilla, a non confondervi ci penso io". Si direbbe che il suo lavoro lo fa bene e che del quartiere di San Frediano mantenga la promessa di preservare i caratteri di sempre, come anche una certa ostinatezza che altrove, in città, latita sempre più.

L'Oltrarno è un quartiere ostinato a non rinunciare a se stesso, a non svendersi, non concedersi, tanto meno regalarsi e infine non arrendersi, meno che mai al "di qua d'Arno" e ad un'amministrazione che talvolta avverte come un governo in esilio. Ancora una volta, oggi, lo ha dimostrato, scendendo in strada in difesa del giardino-ludoteca Nidiaci di Via della Chiesa e manifestando "à la San Frediano", cioè mettendo insieme tanta gente – tanta che "di qua" si vede raramente battersi per una causa come uno spazio verde, tutta insieme – più o meno direttamente coinvolta alla restituzione del Nidiaci alla sua originaria destinazione. È probabile che sia bastato l'appello per avere l'ok collettivo, come anche una rappresentanza di Palazzo Vecchio (Altracittà, Sel), che lo scorso 9 settembre ha approvato una mozione nella quale si chiedeva un impegno concreto e rapido sulla vicenda ma che ad oggi è rimasto fermo alle intenzioni.

Lo spazio, assegnato in uso gratuito al Comune dalla famiglia Nidiaci nel 1923 (e successivamente donato) per soddisfare i bisogni dei bambini della zona,  fino a pochi anni fa è stato gestito dall'amministrazione comunale nel rispetto della volontà della famiglia concedente. Le generazioni che hanno scorrazzato nel verde del giardino di Via della Chiesa non si contano. I problemi sono iniziati nel 2004, quando la famiglia Nidiaci chiese la restituzione temporanea di alcuni annessi per ristrutturare parte dell'immobile e "perfezionare" così la donazione. L'allora sindaco Domenici restituì ma, finiti i lavori e depositato l'atto di donazione di un territorio di quasi 600 mq complessivi, "lo spazio  – si legge nei comunicati del Comitato Cittadini dell'Oltrarno – si è trovato in complesse vicende in seguito alle quali la nuova proprietà, passata alla società Amore & Psiche holding di Salvatore Leggiero, si è impossessata della Ludoteca e ha successivamente recintato metà del giardino con un muro di legno alto oltre due metri, sequestrando anche i giochi dei bambini". Insomma, fine dei giochi e interruzione della lunga catena di generazioni "cullate dalla comunità di quartiere che su quel luogo faceva (e fa tutt'ora) perno".

Da allora ad oggi quel quartiere si è fatto sentire, costituendo tra l'altro nel 2013 l'Associazione Nidiaci onlus per gestire volontariamente la parte pubblica del giardino (gestione quadriennale poi accordata dal Comune nel settembre scorso). Il 28 settembre 2011, a seguito di una petizione del rione, il sindaco Renzi si era assunto l'impegno politico e amministrativo di tornare ad assicurare alla comunità la piena disponibilità dei locali della Ludoteca di Via della Chiesa e della superficie integrale del Giardino Nidiaci. "O si raggiunge un soddisfacente accordo con la proprietà  – scriveva il sindaco – o si procede all'esproprio dell'area, stante l'evidente interesse pubblico".

Da allora ad oggi, però, non molto è stato fatto né la mozione approvata quattro mesi fa ha dato frutto di sé. Ecco allora l'ennesima, rumorosa manifestazione. "Non è sufficiente per il Comune dare l'illusione che si stia lavorando nella direzione richiesta dai cittadini – ha dichiarato Tommaso Grassi (Sel) e dall'altra permettere che si effettuino lavori edili dal privato, invadendo il suolo di proprietà pubblico, senza dire una parola in merito, non chiarire una volta per tutte che fine farà la richiesta di cambiare la destinazione urbanistica e aprendo di fatto ad una speculazione edilizia, ignorando completamente tutti i cittadini, i comitati dell’Oltrarno e tutti i Consiglieri comunali che nel corso degli anni si sono espressi chiaramente per un uso pubblico del complesso dei Nidiaci, ludoteca e giardino compresi". "Considerato che il Consiglio comunale si è espresso per un uso pubblico dell'intero complesso dei Nidiaci il 9 settembre 2013 – ha precisato Ornella De Zordo –  è necessario che la giunta ne prenda atto, finisca di perseguire obiettivi altri, ed esegua la volontà dei cittadini e dei loro delegati in Consiglio. Renzi aveva addirittura parlato di esproprio, in realtà si tratta di restituzione ai cittadini di quanto spetta loro. Non si tratta quindi di "recuperare" chissà quale bene; l'edificio era già destinato ad un uso sociale, quindi si tratta di non farselo sottrarre".

C'è da scommettere che gli abitanti d'Oltrarno ci riusciranno. Andranno avanti eccome, mentre di qua d'Arno, intanto, mercoledì prossimo i comitati locali saranno ascoltati da tre commissioni consiliari e dall'assessore all'urbanistica. Nel frattempo il fiume, si presume, continuerà a fare il suo lavoro di garante del suo "Oltre".

 

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