300 euro come rimborso massimo alle famiglie e 1000 alle imprese: è questo il tetto fissato da Enel per risarcire chi in questi giorni è stato colpito dagli incredibili disservizi (mancanza di luce e riscaldamento) che sono perdurati per almeno 1200 famiglie reggiane anche lunedì 9 per il quarto giorno consecutivo.
Basterà? I sindaci della provincia sono intenzionati ad andare ben oltre e annunciano un esposto in Procura mentre anche gli onorevoli reggiani del Pd Maino Marchi, Antonella Incerti, Paolo Gandolfi e Vanna Iori hanno presentato sul caso un’interrogazione al Ministero degli Interni.
Ancora 1200 le famiglie reggiane per le quali non sono stati ripristinati i servizi.
Ancora in circa 10mila (poco più di 4mila utenze) senza luce e riscaldamento fino a domenica 8. Oltre a una viabilità resa difficilissima dalla quantità di neve accumulatasi e a una conta di danni (per diversi crolli e altro) non ancora quantificabile. Con particolari disagi in montagna (specie a Casina), nel correggese, nel rubierese, a Vezzano e a Cadelbosco. Oltre che in alcune zone di Reggio.
E’ il sistema Reggio che non ha retto ad una certo eccezionale nevicata ma ampiamente prevista (forse non azzeccata nell’orario di inizio e fine e forse sottovalutata nella quantità); non certo perché il nostro territorio sia diverso o peggiore di altri (anzi, il coordinamento tra le istituzioni e il corpo dei volontari sono rari) quanto perché anche la nostra provincia è lo specchio emblematico di un Paese con tecnologie e infrastrutture ormai fuori dalla modernità. Dove carrozzoni come Enel e Iren investono di più su super stipendi e operazioni finanziarie che dotare, per esempio, di esseri umani i centralini dei servizi.
Sindaco, Prefetto e perfino Presidente provinciale sono imbestialiti contro Enel in cui, a una persona che sta morendo in casa per assideramento (magari dopo essere andato a pagare una bolletta astronomica) risponde una segreteria telefonica che dice più o meno. “sta nevicando”. Trattasi di pura presa per il culo.
E così anche le polemiche politiche servono a poco, così come le annunciate class action contro il gestore; se non cambieranno uomini al comando e mentalità di servizio al Paese, la prossima nevicata un po’ sopra le righe, saremo tornati ancora una volta a circa la metà del secolo scorso.
Cronaca di venerdì 6 febbraio:
D’accordo è nevicato parecchio da giovedì notte ma nessuno si sarebbe immaginato che il sistema organizzativo di Reggio e provincia sarebbe completamente andato in tilt. Pochi e in ritardo (si lamenta la gente) i mezzi Iren visti in giro (dai piani alti di via Nubi di Magellano sono molti più solerti nel far partire le bollette che far uscire gli spazzaneve), traffico pubblico completamente in tilt, caselli autostradali chiusi così come tutte le scuole reggiane sabato restano chiuse e diverse (non solo in montagna) hanno chiuso i battenti anzitempo in mattinata. Difficilissimo circolare in macchina per i mucchi di neve lasciati un po’ a caso e i rami caduti sulla strada; solo chi è dotato di pneumatici termici può azzardarsi ad uscire di casa.
E così molti uffici sono rimasti chiusi per l’impossibilità di molte persone di raggiungerli (per esempio in comune a Rubiera) mentre i cali di tensione della luce quando non addirittura l’assenza di corrente ha ulteriormente peggiorato la situazione. La zona più colpita in questo senso è stata la zona di S.Bartolomeo a Reggio. Nella bassa e in molte zone di Reggio la corrente se n’è andata a più riprese anche a lungo.
Particolarmente difficile la situazione in montagna specie per la viabilità anche a causa di diversi camion che hanno affrontato le strade senza l’adeguato equipaggiamento rimanendo fermi nella carreggiata. Saltate anche tutte le corse dei treni mentre le precipitazioni dovrebbero lentamente scemare nelle prossime ore spostando di un po’ la cessazione dell’allerta che in un primo momento era stata fissata per le 12.00 di venerdì.
Circa 65mila reggiani sono da ore senza luce e riscaldamento e si allestiranno centri di soccorso nelle palestre di Scandiano, Rubiera, Quattro Castella e Rubiera ed anche al Palazzetto dello Sport di Reggio. Quasi 40 i cm di neve caduti in pianura mentre nelle zone dell’Appennino molto di più.
Immancabili le critiche anche dure; segnaliamo quelle di Mauro Severi di Unindustria e Legacoop Servizi che lamentano forti perdite economiche delle proprie associate causa cattiva gestione dell’emergenza maltempo.