Neve e gelo non fermano gli sfratti: a febbraio in 300 rischiano di trovarsi in strada

Sono all'incirca 100 le famiglie sotto sfratto nel mese di febbraio a Firenze per un totale di trecento persone che rischiano di dover sgomberare le loro abitazioni entro fine mese. Queste le cifre diramate dal leader del Movimento Lotta per La Casa Lorenzo Bargellini e dal segretario provinciale dell'Unione Inquilini Piero Pierri, riunitisi davanti alla stampa per quella che definiscono unanimemente «la più grande emergenza casa dagli anni Novanta a oggi».

Bargellini, leader Movimento di Lotta per la Casa: "Ci saranno occupazioni" – Lorenzo Bargellini ha riferito ai cronisti di essere ormai inquadrato come un «delinquente» da coloro che «non dimostrano alcuna sensibilità verso un problema grave che affligge questa città». Il leader del movimento, nelle scorse settimane attaccato anche dal consigliere regionale pidiellino Giovanni Torselli, per essere fautore di una sorta di “racket” nelle strutture vicine a Lotta per la Casa, non usa mezzi termini per descrivere lo scenario attuale, tenendo a precisare che «se negli ultimi anni abbiamo promosso occupazioni per senza tetto o immigrati, questa volta le occupazioni saranno fatte da famiglie. Una cosa del genere non accadeva dagli anni Novanta».

Gli ultimi episodi di sfratto – Due famiglie albanesi hanno ricevuto nei giorni scorsi «visite» da parte delle forze dell'ordine, al fine di uno «sfratto forzato». Spiega Bargellini che l'episodio è avvenuto in via Cavalcanti, ai numeri civici 6 e 8, ma che il tentativo di sgombero non è andato a buon fine grazie all'intervento di una cinquantina di militanti del movimento. «Stavano in due garage a 900 euro al mese in condizioni abitative inaccettabili e antigieniche» – ha osservato Bargellini che ha poi concluso: «Neve o non neve questi erano per strada. Fortunatamente lo sfratto è stato rinviato al 15 marzo. Poi chissà». In situazioni analoghe si trovano anche altre famiglie di extra-comunitari, ma non solo, spesso con figli a carico o donne incinte. «Una delle cose peggiori – spiega un militante di Lotta per la Casa – è che non c'è tregua neanche per i padri. Abbiamo un caso di una donna con bambina che è stata invitata a trasferirsi in comunità, dove però il padre non può andare».

Sfratti e polizia – Un altro episodio è quello legato allo sfratto di una famiglia marocchina domiciliata in via del Leone 33. Sarebbe stato lo stesso legale della proprietà dell'immobile a contattare gli ufficiali giudiziari per eseguire lo sfratto. Dal movimento fanno infatti sapere che su suggerimento dell'avvocato «le forze dell'ordine erano state chiamate tramite una lettera alla prefettura da parte della proprietà stessa e dall'unione dei piccoli proprietari». La famiglia, con a carico tre minori e «ormai» assegnataria di un alloggio popolare, è stata invitata da un trentina di poliziotti a sgomberare l'alloggio. L'intervento dei militanti e degli abitanti del quartiere «ha impedito qualsiasi forma di violenza sulla famiglia e lo sfratto – anche in questo caso – è stato rinviato al 14 marzo prossimo». Il nucleo familiare marocchino è in attesa da sei mesi di un alloggio di edilizia residenziale pubblica.

Pierri: “Non si allontana gente col gelo” – «Ci sono dei diritti costituzionali che vengono prima di qualsiasi diritto di proprietà – tuona il segretario provinciale dell'Unione Inquilini Piero Pierri – e non è possibile che si costringano persone a lasciare le case con il gelo. Facciamo almeno come in Francia, dove c'è un livello di civiltà maggiore e sono vietati gli sfratti nel periodo invernale». Pierri ha poi indicato nella «scarsa attenzione dell'amministrazione al problema la radice dei molti mali dell'emergenza abitativa». Un messaggio al sindaco Renzi: «Meno inaugurazioni e più case a chi ha bisogno», ha chiosato Pierri.

Sotto accusa l'assessore Fantoni – A seguito di un incontro tenutosi in palazzo Vecchio con l'assessore alla casa del comune di Firenze Claudio Fantoni, Lotta per la Casa, l'Unione Inquilini e il Sunia con Simone Porzio hanno espresso la loro «indignazione per la criminalizzazione delle incolpevoli famiglie». «Ci sono quasi 250 alloggi popolari vuoti – ha spiegato Pierri – e crediamo che con un po' di efficienza in più tanti episodi di sfratto si potrebbero risparmiare». I sindacati e il movimento, infine, hanno convenuto nel sollecitare l'assessore Fantoni a una presa di posizione nei confronti del Prefetto per «bloccare l'assurda lievitazione delle esecuzioni con la forza pubblica».

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