Approda in sala del Tricolore la richiesta di sfiducia (in gergo tecnico si chiama proposta di delibera per declaratoria di revoca) nei confronti della presidente del Consiglio comunale, Emanuela Caselli. La proposta di delibera è stata firmata da tutti i gruppi di minoranza che, in sostanza, accusano la Caselli di non essere imparziale nella conduzione dei lavori del Consiglio.
“Penso di aver fatto con correttezza e onestà il mio lavoro, con un’impostazione super partes – ha replicato lei nei giorni scorsi -. Chi, come me, è chiamato a far rispettare il regolamento e lo statuto, non può fare ‘sconti’ né alla maggioranza né alla minoranza. Da parte mia c’è il massimo rispetto verso tutti i gruppi consiliari”. La presidente del Consiglio rispedisce al mittente l’accusa di parzialità.
“Da parte mia – ha dichiarato – sono sempre attenta a essere equa e imparziale nell’applicare il regolamento. Posso capire che a volte ai miei interlocutori risulti sgradevole sentirsi dire di no”. E sulla richiesta dell’opposizione: “Mi pare che la vicenda sia scaturita da piccole incomprensioni e auspico che ci sia la possibilità di un chiarimento rispetto ai casi sollevati”, ha osservato la presidente del Consiglio comunale.
Lunedì la questione viene discussa in sala del Tricolore dove le opposizioni, tuttavia, potrebbero non presentarsi compatte, dal momento che nell’ultima riunione dei capigruppo i 5 Stelle avevano dato la disponibilità a ritirare la delibera essendo gli episodi contestati alla Caselli “inferiori alle dita di una mano”.
Resta anche da sciogliere il nodo della modalità di voto, se sarà cioè palese o segreto. Un aspetto non secondario perché, secondo i rumors di palazzo, il voto segreto potrebbe riservare qualche sorpresa tra le fila della maggioranza.