Firenze – Nessun rischio di chiusura del Museo di San Marco anche se se ne andranno gli ultimi due frati che vivono nel convento. A smentire le ipotesi allarmistiche che si erano diffuse nei mesi scorsi è stata la Commissione Cultura e Sport di Palazzo Vecchio, presieduta da Fabio Giorgetti, che ha incontrato il Soprintendente al Polo museale della Toscana Stefano Casciu e la direttrice del Museo di San Marco Marilena Tamassia.
“Il Soprintendente proprio su questa notizia, che è stata più volte ripresa dai giornali e dagli organi d’informazione, ha fatto chiarezza. Il complesso di San Marco – spiega il presidente della Commissione cultura e sport Fabio Giorgetti – era, anticamente, tutto un convento. La parte monumentale è stata però data in concessione. La parte del convento che è rimasta non è musealizzata. Sono rimasti due frati, anziani, che gestiscono con fatica quella parte del complesso che però è indipendente rispetto al Museo.
Sul convento ricade solo la biblioteca La Pira ma non la biblioteca storica del Museo. Dispiace che nel complesso non ci siano più frati domenicani, è un impoverimento per la città, ma dal punto di vista culturale nessun rischio di chiusura del museo. Non succederà niente al Beato Angelico ed alle altre opere contenute nel Museo che rimarrà visibile ai cittadini ed ai turisti. Ci è stato chiesto, inoltre, di porre attenzione, come Comune, al parcheggio dei motorini che è proprio davanti all’ingresso. Porremo la questione e cercheremo di trovare, insieme, una soluzione”.