Nencini: nessun ricorso dalla Regione per l’abolizione delle Province

Dopo le spiegazioni di Riccardo Nencini, il consigliere regionale Stefania Fuscagni (Pdl) si è detta soddisfatta della risposta dell’assessore regionale alle Riforme ed al rapporto con gli enti locali. Ieri, 7 febbraio, Nencini ha riferito all’aula di Palazzo Panciatichi che la Regione Toscana non impugnerà davanti alla Corte Costituzionale, come invece l’Upi (Unione province italiane) nazionale e regionale aveva chiesto, la norma del Governo che riduce le Province ad un ente di secondo grado, con un’assemblea legislativa (Consiglio) più snello e composto dai consiglieri dei Comuni che ne fanni parte ed un presidente fra questi eletto. Rispondendo all’interrogazione presentata dal consigliere Fuscagni nel corso del question time del Consiglio regionale, Nencini ha spiegato che “si tratta– di un processo che il legislatore centrale può ben completare con una riforma costituzionale” e che non comporta alcuna lesione delle competenze regionali. Le norme sulla composizione degli organi di Comuni, Province e Città metropolitane, ha chiarito l’assessore, sono di competenza statale e non regionale, quindi il decreto del Governo Monti sull’abolizione delle Province è pienamente legittimo e non sussistono le condizioni per un ricorso. “L’impugnazione – ha continuato – deve riguardare norme lesive della potestà legislativa regionale. La Giunta può legittimamente non dare seguito alle richieste avanzate, in quanto l’impugnazione delle leggi dello Stato non è un obbligo ma una facoltà garantita dalla Costituzione, che le Regioni esercitano come manifestazione del proprio indirizzo politico”. La Giunta regionale toscana, ha voluto rimarcare l’assessore, ha lavorato negli ultimi mesi per la semplificazione del sistema delle autonomie locali, convinta che per aiutare crescita e sviluppo sia necessaria una riforma istituzionale. Oltre a stimolare la nascita  delle Unione di Comuni, la proposta di riforma delle autonomie locali predisposta dalla Giunta regionale, ha spiegato sempre Nencini,  prevede “la gestione associata di funzioni fra Province per area vasta, con tra aree vaste per tutta la Toscana”. La Regione, perciò, non impugnerà la decisione del Governo: “Non lo farà – ha concluso Nencini – perché il decreto non ha leso alcuna delle competenze regionali, né gli interessi del sistema locale. Oltre al fatto che lo strumento dell’impugnazione sarebbe incongruo rispetto ad una questione il cui cuore rimane politico e ad una riforma costituzionale, necessaria, già all’ordine del giorno del dibattito parlamentare”.

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