Pisa – Lo scandalo Facebook si allarga, “spiati”, consciamente o inconsciamente, 87 milioni di utenti del colosso dei social network. Nell’inganno orchestrato, legalmente, da una agenzia di marketing sarebbero coinvolti oltre 200mila followers italiani, sui cui l’Antitrust ha aperto un’istruttoria. In piena tempesta mediatica lo stesso fondatore Mark Zuckerberg, ammettendo la falla etica del sistema, si è difeso annunciando di aver oscurato centinaia di pagine e profili legati ad una agenzia russa specializzata nel fabbricare messaggi anonimi e provocatori (troll), per diffondere notizie false (fake news) e influenzare elezioni straniere.
In questi giorni nel nostro Paese la polizia ha smantellato diverse cellule ritenute jihadiste, composte per lo più da giovani che sui principali social (Facebook, Instagram, Twitter, Telegram) rilanciano la propaganda della guerra santa, reclutano seguaci, inneggiano al martirio, esaltano il valore ed il coraggio dei combattenti in nome di Allah. A Trieste individuato in chat un minorenne italoalgerino pronto a compiere un’azione terroristica. La matrice del terrorismo corre sempre più velocemente nella rete. Nel mirino degli investigatori la scoperta di profili, collegati a blog e community “intrise di retorica jihadista”.