Firenze – Questa estate la già folta fauna del Giardino di Boboli è cresciuta grazie a nuove, inaspettate residenti: uno sciame di api mellifere formato da alcune decine di migliaia di esemplari ha scelto di insediarsi in una feritoia dell’antico muro lungo il viale che porta alla Limonaia. Arrivate nei giorni scorsi, per costruire il loro alveare le api hanno individuato un luogo assolutamente strategico nell’ecosistema del parco mediceo: il punto dove si sono installate dista infatti poche decine di metri da una fonte pressoché inesauribile di nutrimento, il bellissimo giardino della stessa Limonaia, lussureggiante di diverse decine di tipologie di fiori colorati, dove ora ogni giorno le api bottinatrici e i bombi impollinatori possono essere notati mentre ‘pascolano’. Per giunta, la profondità della feritoia garantisce un sicuro rifugio per la regina dello sciame.
Per assicurare a questi preziosi insetti un’esistenza tranquilla (e per garantire la sicurezza dei visitatori che si trovano a passare nella zona), nell’aiuola antistante il muro dove si trova l’alveare è stata subito installata una protezione in legno verde. Nei prossimi giorni verrà anche posizionata una segnaletica che informa della sua presenza, invitando a non disturbare le api. In base alle stime degli esperti, le api dovrebbero rimanere nella loro residenza in Boboli almeno per alcuni anni, prima di volare verso nuove destinazioni.
“Anche per Boboli – dice la coordinatrice del Giardino Bianca maria Landi – le api sono una presenza preziosa. Le api infatti provvedono all’impollinazione di oltre il 70% delle specie vegetali viventi, contribuendo alla produzione di oltre il 35% del cibo. Dalla loro sopravvivenza dipende quella del nostro stesso pianeta”. Sulla pagina Facebook delle Gallerie degli Uffizi nella vigilia di Ferragosto sarà pubblicato un video che racconta la vita quotidiana dello sciame di api di Boboli. “In un periodo in cui la moria delle api in Italia e nel mondo preoccupa gli specialisti per l’equilibrio e la sopravvivenza del nostro ecosistema – aggiunge il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt -, l’arrivo di questo sciame a Boboli è un dono inaspettato e generoso della Natura, che garantirà ancora più rigoglio al giardino. La zona interessata è stata protetta e non vi è pericolo che i visitatori vengano punti: alle api interessano piante e fiori, sui quali lavorano con grande impegno”.