Negozi storici, chiude dopo 40 anni il civaiolo di via Bronzino

Firenze  – Per esser storico è storico: oltre ai 40 anni (per la precisione, 39) in cui è stato curato e gestito dal proprietario Renato Tellini, nello stesso luogo di via Bronzino 45 b rosso, la rivendita di civaie era prima stata tenuta aperta dal vecchio proprietario per circa altri quarant’anni e prima ancora da un altro, il “fondatore” a quanto è dato sapere. Un passaggio del testimone che ha visto, in quasi un secolo o forse più, affermarsi “il civaiolo” di via Bronzino come un punto fermo per la comunità, sia per chi voleva abbellire balconi, terrazze e mettere un tocco di verde nelle case, sia per chi, più “agricolo” di impatto e passione, voleva trovare le piantine di insalata e pomodori, le zucche e i cavoli per alimentare l’orto. Oltre, ovviamente, alle sementi, ai fertilizzanti, a qualche “medicina” per il verde, alla piantina di basilico o di altre erbe aromatiche. Senza parlare dei sacchi di civaie, che facevano bella vista di se’ con dentro fagioli con l’occhio, lupini, riso, farina di castagne, farro, e tanti altri alimenti che facevano venire l’acquolina in bocca anche ai clienti più disabituati alla cucina “di una volta” di cui ricordavano antiche ricette profumi e sapori toscani.

civaieE tuttavia, a breve, il prossimo 30 giugno, il civaiolo di via Bronzino chiuderà la saracinesca per l’ultima volta. E sarà una perdita personale per molti della zona e anche oltre, in quanto la fama di Renato si era sparsa da decenni non solo a Firenze, ma anche  presso gli amanti dell’orto e del verde dell’hinterland.

Del resto, il mestiere del civaiolo è uno di quei mestieri in via di estinzione che sono propri e tradizionali della Toscana e in particolare di Firenze. Perché il civaiolo ti fornisce non solo le piante per l’orto e giardino, ma anche assistenza, consigli, persino una mano a realizzare ciò che il cliente magari ancora non sa neppure di volere. E’ il primo alleato contro gli attacchi della cocciniglia, dei pidocchi delle rose, del ragnetto rosso, solo per citare alcuni fra i più diffusi flagelli delle piante. E quando le lumache si impadroniscono dell’insalata? Di corsa da Renato, che con serietà e competenza consiglia, dispone, suggerisce. E se il limone ingiallisce e perde le foglie? E’ sempre Renato a dare i primi, preziosi consigli, come per l’emergenza fungina e così via.

tellini 1“Questo è un mestiere che bisogna fare per passione – commenta Renato Tellini, mentre ripone per l’ultima volta sementi, sacchi di legumi secchi e cereali, ma anche flaconi di varechina e scatole di fertilizzante – bisogna essere pronti a capire le esigenze e l’approccio del cliente al verde, essere un po’ botanici, un po’ “medici” delle piante, un po’ innovatori… “. E anche un po’ multitasking: perché oltre alle piante e alla polenta fioretto in sacchi, macinata grossa o fine, da Renato si poteva trovare la granata, qualche detersivo e persino le scatolette e i croccantini per cani e gatti.

unnamedCosì, dopo 40 anni (senza contare gli altri prima di lui) chiude un’attività che era diventata riferimento per un’ampia area di innamorati del verde. “Del resto – conclude Renato – in questo negozio sono invecchiato, e ho capito che era il momento di chiudere il bandone. Per sempre”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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