Dopo l’identificazione di Erika Fani Soriamolina, la diciassettesima vittima del naufragio della Costa Concordia, si apprende da alcuni testimoni che la barista peruviana avrebbe salvato la vita a decine di passeggeri, aiutandoli ad abbandonare la nave. Ieri, domenica 29 gennaio, a causa del forte vento e del mare grosso, le ricerche dei dispersi a bordo del relitto si sono fermate. “Ragionevolmente – ha dichiarato il commissario per l’emergenza, Franco Gabrielli – ritengo che 32 vittime sia il tetto massimo di questo triste bilancio”. Rimandato anche l’inizio delle operazioni di rimozione del carburante dai serbatoi della nave semi-affondata. Il relitto della Concordia si è mosso di 4 centimetri in 6 ore, uno spostamento ben maggiore di quelli registrati negli scorsi giorni e probabilmente dovuto all’aumento del moto ondoso nelle acque del’isola del Giglio. A causa di questi spostamenti inattesi, i responsabili del comitato tecnico-scientifico che opera il monitoraggio sulla stabilità della nave hanno invitato i soccorritori a sospendere le operazioni all’interno della Costa Concordia, ma il commissario Gabrielli ha comunque assicurato che questo non deve destare allarmismi. “Per quello che ci è stato fornito – ha dichiarato – sono spostamenti ancora fisiologici e apprezzati anche in altre circostanze (bassa marea o particolare vento)”. “Comunque – ha continuato Gabrielli – sono cose che non ci lasciano insensibili, li monitoriamo, e domani ci sarà un nuovo passaggio con il Comitato tecnico-scientifico”. A destare preoccupazione, al Giglio, sono semmai i tempi di rimozione del relitto, che si allungano sempre di più.“La Costa – ha spiegato ancora il commissario per l’emergenza – sta predisponendo il capitolato su quel che vuol fare di questa nave. Il capitolato verrà rivolto alle poche società al mondo specializzate in questo settore, che presenteranno i loro progetti. E Costa ne sceglierà uno.Solo per questi passaggi non ci vorranno meno di due mesi. Da questa data, si dovrà passare alla fase di esecuzione dei lavori, che va da 7 a 10 mesi”. Le due vie percorribili per spostare la Concordia dalle secche della Gabbianara sono la demolizione in loco o la rimessa in asse della nave, ma entrambe richiederanno quasi un anno di lavoro. “L'interesse è che il relitto venga rimosso nel modo più indolore”, ha spiegato Gabrielli, ma “l'unico obiettivo è che il naufragio della Concordia non si trasformi in una forte contaminazione dell'ambiente. Visto che la nave potrebbe rimanere un anno, ho chiesto al comitato scientifico di studiare tutte le soluzioni possibili perché la contaminazione non ci sia, o che sia la minore possibile”. Il rischio è, però, che se la nave resterà così tanto nelle acque del Giglio la stagione turistica sull’isola potrà essere gravemente compromessa. E c’è già chi annuncia che in tal caso verrà richiesto a Costa Crociere un ulteriore risarcimento. “Certo, se lo scenario sarà questo, chiederò garanzie al Governo. Ma preferisco essere prudente”, ha dichiarato il sindaco dell’isola del Giglio, Sergio Ortelli.
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