Domnica Cemortan, la venticinquenne moldava che aveva ammesso di essere al fianco del capitano della Costa Concordia la sera del naufragio, è stata interrogata oggi, 1 febbraio, nella stazione dei carabinieri di Marina di Grosseto. Per ascoltare la misteriosa bionda, i pubblici ministeri grossetani avevano richiesto una rogatoria, ma la giovane moldava si è presentata spontaneamente in Italia per essere ascoltata in merito al naufragio della nave da crociera nelle acque dell’isola del Giglio. Ballerina dell’equipaggio della Costa, nei giorni immediatamente successivi alla tragedia, la Cemortan aveva rilasciato un’intervista alla televisione Jurnal Tv, nella quale ammetteva di essere a fianco di Francesco Schettino la sera del naufragio e difendeva l’operato del capitano della Concordia che, a suo modo di vedere, aveva salvato i passeggeri con una manovra che aveva permesso alla nave di avvicinarsi alla costa del Giglio. L’interrogatorio della giovane moldava si è svolto lontano dai riflettori ed è durato circa 5 ore. Uscita dalla caserma dei carabinieri, la Cemortan è stata fatta salire su di un’auto che l’ha condotta via, lontano dalle telecamere e dai microfoni. È stato ascoltato invece ieri, 31 gennaio, Roberto Ferrarini, l’uomo che il 13 gennaio ebbe per primo contatti radiofonici con Schettino. Secondo la sua testimonianza, fra le 21:57 e le 00:21 fra lui ed il capitano e gli ufficiali della Costa Concordia vi furono 16 telefonate, nelle quali nessuno parlò mai di grave emergenza. Le telefonate, sospettano gli inquirenti, potrebbero però essere state anche più di 16 e forse anche per questo l’interrogatorio del coordinatore dell’Unità di crisi della Costa Crociere è andato avanti per oltre 6 ore, ben più di quanto siano stati trattenuti nella Procura di Grosseto sia Francesco Schettino che il suo vice, Ciro Ambrosio.
Tutte identificate le vittime del naufragio della Concordia
Il commissario di bordo della Costa Concordia, Manrico Giampedroni, è stato dimesso oggi, 1 febbraio, dall’ospedale di Grosseto. «Oggi per me e' un giorno di festa», ha dichiarato Giampedroni alla stampa. «Stavo in piedi su una gamba sola. Sono riuscito a mangiare un panino che non galleggiava», ha raccontato a proposito della sua prigionia di 36 ore all’interno della nave semisommersa. E se Giampedroni gioisce, per i familiari di Siglinde Stumpf, la cittadina tedesca identificata come la diciassettesima vittima del naufragio della Concordia nelle acque del Giglio, è il giorno del dolore. Stabilita l’identità dell’ultimo corpo ancora senza nome, il bilancio della tragedia del 13 gennaio si chiude con 17 morti accertati e 15 dispersi ufficiali. Nel dettaglio le persone ancora non ritrovate dai sommozzatori nel relitto della nave da crociera sarebbero 6 tedeschi, 4 italiani, 2 francesi, 2 statunitensi ed un indiano (9 donne e 6 uomini). Di questi, due (un italiano ed il cittadino indiano) facevano parte dell’equipaggio della Concordia. Questo bilancio dovrebbe essere il definitivo, ma il Codacons è deciso a non mollare la presa sulla questione della ricerca dei dispersi ed ha presentato una diffida nei confronti del commissario per l’emergenza del Giglio, Franco Gabrielli, affinché riprendano le operazioni di ricerca all’interno del relitto della nave. L’associazione ha anche depositato un esposto presso la Procura di Grosseto perché si accertino eventuali ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio, omissione di atti d’ufficio e violenza privata nei confronti dei familiari dei dispersi in merito alla sospensione delle ricerche nella Concordia semisommersa. Il quotidiano “Bild” ha annunciato intanto che 19 passeggeri tedeschi della nave da crociera hanno sporto denuncia contro il capitano Schettino e gli altri ufficiali della Concordia ritenuti responsabili del disastro del 13 gennaio. L’avvocato tedesco Hans Reinhardt, che difende i loro interessi legali, ha dichiarato che Schettino ha abbandonato sulla nave che si inclinava delle persone indifese, mettendo a rischio le loro vite. Per questo, ha continuato l’avvocato, il capitano verrà accusato di concorso in lesioni, abbandono della nave ed omissione di soccorso. E, come se non bastasse, da Viareggio (Lucca) arriva la notizia che Francesco Schettino sarà il protagonista di uno dei carri del Carnevale. Il capitano della Concordia verrà impersonato dal cantautore Gianluca Domenici e piloterà virtualmente il carro allegorico “Ma dov’è questa crisi?” di Fabrizio Galli, dato che non ci sono stati i tempi tecnici per la realizzazione del mascherone in cartapesta di Schettino.
Sospese tutte le operazioni sul relitto a causa del mare grosso
Il relitto si muove. Le oscillazioni delle vetrate e della piscina sono ben visibili ad occhio nudo persino dal porto del Giglio. Da questa mattina il forte vento di Grecale che soffia sulle coste dell’isola hanno fatto temere addirittura che le vetrate della nave semiaffondata collassassero. Le strumentazioni hanno rilevato un accelerazione del movimento della prua della Concordia, fino ad un massimo di 1,5 centimetri l’ora. In totale la nave si è spostata di 7,5 centimetri in 7 ore, ma la Protezione civile ha precisato che queste oscillazioni sono la naturale conseguenza della marea che si alza e si abbassa e che, in ogni caso, sono rientrate nella norma e si attestano entro i 2 millimetri l’ora. Per evitare qualsiasi pericolo per gli operatori, però, i lavori sul relitto sono rimasti fermi per tutta la giornata ed il monitoraggio dei movimenti della nave verrà implementato non appena le condizioni del mare permetteranno di installare nuovi dispositivi sul fondale del Giglio. Anche le operazioni di svuotamento dei serbatoi della Concordia sono state posticipate di ulteriori 24 ore. Anche se le previsioni meteorologiche non fanno ben sperare, si spera di poter riprendere il defueling nella giornata di venerdì. Il mare mosso ha tenuto lontano dal Giglio anche il commissario per l’emergenza. A causa del maltempo, infatti, Franco Gabrielli non ha potuto raggiungere l’isola dell’Arcipelago toscano e l’incontro, previsto per oggi, con la popolazione ed il sindaco è stata rinviata a domani, 2 febbraio. Attivi, invece, i vigili del fuoco di Grosseto, che hanno effettuato varie ricognizioni nei pressi della nave e recuperato i detriti provenienti dal relitto. I tecnici della Smit, la società olandese incaricata delle operazioni si svuotamento dei serbatoi, hanno infine sistemato delle nuove panne assorbenti intorno alla Concordia, sostituendo quelle danneggiate dal mare mosso. Arpat ha fatto comunque sapere che, dalle analisi effettuate sui campioni prelevati il 30 gennaio dalle acque del Giglio, non risulterebbero al momento tracce di inquinamento del mare. «Idrocarburi, solventi, tensioattivi – si legge in una nota dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana – sono inferiori alle soglie di rilevabilità analitica. Altri parametri sono presenti in concentrazione “normale”».
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