Genova – Nella giornata di oggi, lunedì 3 novembre, è stato rinvenuto all’interno della Concordia l’ultimo corpo delle 32 vittime del naufragio del 13 gennaio 2012. Si tratta del cameriere indiano Russel Rebello. Il suo corpo non era ancora stato rinvenuto, e le ricerche erano andate avanti anche dopo l’arrivo del relitto della nave nel porto di Genova.
Gli operatori della Ship Recycling, il consorzio genovese composto da Saipem e San Giorgio che si occupa dello smantellamento della nave, ha individuato i resti di Rebello all’interno del ponte 8. Il cadavere del cameriere indiano era rimasto intrappolato fra alcuni mobili della Concordia, per questo non era ancora stato individuato durante le ricerche.
Il fratello, Kevin Rebello, ha già annunciato che si adopererà affinché il corpo di Russel possa al più presto tornare in India. “India we are coming”, ha scritto sulla sua pagina Facebook. Il corpo del cameriere sarebbe stato ritrovato in una cabina e solo dopo oltre 1.000 giorni dal naufragio del Giglio è stato scoperto fra una gran quantità di macerie.
La Procura di Genova ha confermato il ritrovamento del corpo, sul quale sarebbero presenti alcuni segni di identificazione che ricondurrebbero i resti senz’ombra di dubbio a Russel Rebello. Il cameriere aveva ancora indosso, infatti, un cartellino identificativo e la tenuta di bordo.
Il sindaco dell’isola del Giglio, Sergio Ortelli, è così intervenuto per commentare il ritrovamento del corpo dell’ultima vittima della Concordia: “Tutta la comunità di Isola del Giglio si stringe oggi in un forte abbraccio a Kevin e alla sua famiglia e gli esprime la sua più profonda vicinanza. Il ritrovamento di Russel, in attesa degli accertamenti medico legali definitivi, rappresentava un impegno cui necessariamente tutti dovevamo far fronte per restituire ai familiari anche il corpo dell’ultima vittima di una assurda tragedia. Un’attività che non si è mai interrotta in questi lunghi anni. Kevin ha rappresentato con il suo comportamento sempre equilibrato e mai eccessivo un esempio di dignità cui oggi va tutto il nostro umano e sincero affetto. Per lui, come per tutti gli altri familiari delle vittime, oltre che tutti i naufraghi le porte di casa dell’Isola del Giglio rimarranno sempre aperte”.
Il processo sul naufragio del Giglio, nel frattempo, è ripreso a Grosseto con l’audizione delle parti civili e dei consulenti tecnici. All’attenzione della corte maremmana, i danni subiti dai naufraghi. Costa Crociere figura ancora sia come responsabile civile (nei confronti dei naufraghi) che come parte civile (contro il capitano Schettino). Lo stesso comandante della Concordia era ancora una volta assente dall’aula.