Naufragio Concordia: pericolo detersivi al Giglio

Quello che preoccupa maggiormente, adesso, sono i detersivi ed i saponi contenuti a bordo della nave. Al Giglio è allarme per le centinaia di chili di detersivi che potrebbero riversarsi nel mare cristallino dell’isola. Si teme che la pressione del fondale marino possa far esplodere anche i prodotti sigillati, mentre a causa delle aperture prodotte dai palombari nella ricerca dei dispersi hanno già fatto fuoriuscire alcuni liquidi dannosi per il mare. Le acque dell’isola del Giglio, ricorda Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, hanno un inquinamento praticamente pari a zero, ma dai rilevamenti effettuati nelle ultime ore dal battello oceanografico Poseidon si è rilevata una concentrazione di tensioattivi pari a 2-3 milligrammi per litro. L’inquinamento del mare del Giglio, insomma, è divenuto pari a quello delle aree marittime industriali. Non è invece stata accertata la presenza in mare di idrocarburi (olio e gasolio), mentre vi sono tracce di solventi, anche se in minima quantità. Intanto il commissario per l’emergenza, Franco Gabrielli, ha inviato una lettera di diffida a Costa Concordia per ottenere il piano di smaltimento dei rifiuti. «Il piano di Costa – ha dichiarato ieri, 25 gennaio, Gabrielli – non è ancora arrivato, sta partendo una lettera di diffida. Il nostro interesse è che si faccia presto e bene, che si raggiunga l'obiettivo in maniera corretta e puntuale». «Costa – ha continuato – ha parlato con il comitato tecnico-scientifico e ha rappresentato alcune difficoltà. Ma per rafforzare il concetto che vogliamo che le cose siano fatte celermente ho rafforzato l'invito con una caratterizzazione impositiva». L’identificazione delle vittime, ha spiegato ancora il commissario, continua e non dovrebbe lasciare, alla sua conclusione, punti interrogativi. La priorità, però, rimane quella della rimozione dell’elemento inquinante. «La Smit – ha detto ancora Gabrielli – ha iniziato con le preparazioni, le immersioni, la verifica dei luoghi. Sta per iniziare la flangiatura e sabato dovrebbe iniziare il pompaggio. Se ci fosse una attenuazione del meteo marino, come sembra, si potrà guadagnare qualche ora». Comunque sia, è stata inviata a Costa Crociere un’ingiunzione a rimuovere la nave. Sul fronte dell’inchiesta, invece, il gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, ha annunciato che la prima udienza dell’incidente probatorio richiesto dalla Procura di Grosseto per il naufragio della Concordia nelle acque del Giglio si terrà il 3 marzo al Teatro Moderno di Grosseto. La data dell’udienza è stata notificata anche alle oltre 4.200 persone che quel tragico venerdì 13 gennaio erano a bordo della Concordia e, sempre come parti offese, alla compagnia Costa ed al Codacons. E mentre è stata pubblicata un’intercettazione ambientale nella quale il capitano Francesco Schettino ammette di essere sceso dalla nave che si stava inclinando e parla di ordini di inchino da parte di Costa, il suo difensore, Bruno Leporatti, ha presentato al riesame la sua domanda di annullamento degli arresti domiciliari per il suo assistito, sostenendo che non sussiste il pericolo concreto di recidività.

Foto: it.paperblog.com

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