Ferme le operazioni di defueling a causa del cattivo tempo, continuano quelle di preparazione alla nuova ricerca dei 15 dispersi all’interno del ponte 4. Ieri, 21 febbraio, il mare mosso ed il vento di Grecale hanno impedito ai tecnici della Neri & Smit di mettere in atto la flangiatura dei 9 serbatoi di poppa della Costa Concordia. Dopo aver svuotato i primi 6 serbatoi, infatti, restano da predisporre i rimanenti per la rimozione del carburante. Tali operazioni propedeutiche al defueling, però, richiedono condizioni di mare piatto ed il maltempo di questi giorni ha causato un nuovo blocco delle attività. Il pontone Meloria è di nuovo ormeggiato a porto Giglio ed il relitto della Costa Concordia di nuovo in balìa delle onde. Onde che, tuttavia, non sembrano aver intaccato la stabilità della nave da crociera semisommersa. Gli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, infatti, non hanno segnalato movimenti anomali delle scafo della Costa Concordia. Positivi, per fortuna, anche i dati sull’inquinamento ambientale forniti da Arpat. Le analisi sui campionamenti del 19 febbraio, infatti, hanno sentenziato che, nelle acque dell’isola del Giglio, non si riscontrano fenomeni di inquinamento. I test di tossicità hanno dato ancora esiti negativi ed idrocarburi, solventi, tensioattivi sono risultati inferiori alle soglie di rilevabilità analitica. Negative anche le analisi batteriologiche condotte sui campionamenti del 17 febbraio. Una nota della Protezione civile, invece, ha informato che il commissario per l’emergenza, Franco Gabrielli, ha formalizzato la conclusione della fase di ricerca e soccorso dei naufraghi. Questo non significa, tuttavia, che le ricerche dei 15 dispersi siano terminate. I vigili del fuoco hanno lavorato anche ieri per allestire il cantiere che consentirà ai palombari di proseguire nelle ricerche dei dispersi in corrispondenza della parte sommersa del ponte 4. Gabrielli, prosegue la nota della Protezione civile, ha incaricato il Contrammiraglio Ilarione Dell'Anna, incaricato della messa in sicurezza, del recupero e della bonifica della nave, di coordinare le attività nell'ambito di una nuova fase di ricerca e di recupero dei corpi. Dell’Anna si potrà avvalere delle strutture dello Stato già impegnate all’isola del Giglio, del volontariato specializzato e dell’ausilio dei tecnici della Protezione civile europea che giungeranno a breve sul luogo della tragedia.
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