MONTEPULCIANO – Dal 13 marzo al 3 aprile 2016 la Fortezza Medicea di Montepulciano di via San Donato 14, a Montepulciano (SI), ospita “Naturalis Historia”, personale di pittura di Roberto Ghezzi a cura di Maria Nicole Iulietto.
La mostra, organizzata e promossa dal Lions Club Chianciano Terme e patrocinata dal Comune di Montepulciano, rimarrà aperta tutti i giorni dalle 11 alle 19 con orario continuato. Il catalogo è disponibile in sede.
Il vernissage si terrà sabato 12 marzo con una cena di gala su invito e un concerto di musica classica, entrambi organizzati dal Lions Club.
A partire dal 23 marzo l’esposizione di Roberto Ghezzi sarà inoltre in concomitanza con la 61° edizione di “Artigianato in Mostra ArtEArti”, il noto evento che ogni anno richiama visitatori da tutta Italia a Montepulciano e che si svolgerà negli ambienti adiacenti alla personale.
Questa prima parte del 2016 si dimostra dunque un periodo fecondo e felice per il pittore cortonese. Dal 5 al 28 marzo 2016 alcune sue opere sono infatti in mostra anche alla Casa dei Carraresi di Treviso all’interno della tripersonale “Volti e silenzi della natura”, dove Roberto Ghezzi è protagonista assieme a Daniela Borsoi e Lorenzo Donati. Un evento nel prestigioso centro convegni ed esposizioni della Fondazione Cassamarca curato da Lorena Gava e Giovanni Faccenda, che si svolge in concomitanza con “El Greco in Italia. Metamorfosi di un genio”, la retrospettiva sul visionario pittore cretese del Cinquecento.
NATURALIS HISTORIA
Roberto Ghezzi presenta negli affascinanti spazi espositivi della fortezza poliziana una trentina di opere inedite di grande formato, in cui l’artista cortonese prosegue nella sua reinterpretazione personale del paesaggio attraverso un elegante e originale minimalismo in bilico tra astrazione e figurazione, da cui si evincono nuove evoluzioni stilistiche e concettuali.
Come scrive la curatrice Maria Nicole Iulietto, «Mare, terra e cielo, protagonisti indiscussi della ‘sinfonia’ artistica e cosmica di Ghezzi, si abbracciano fino quasi a confondersi, sospesi in un tempo immobile e in uno spazio ideale». Proprio i mari, le terre e i cieli sono da tempo motivi per condurre una ricerca sull’estetica della natura, sul ritorno alla purezza, sullo scorrere del tempo.
Sono posti lontani quelli di Ghezzi, ripetuti e volutamente stereotipati, privi di tracce umane visibili e contaminazioni. Anche l’uso del colore è il risultato di una ricerca di sintesi ed epurazione, fatta di soluzioni monocrome su toni grigi, seppia e bruni nelle varie declinazioni, che contribuiscono ad allontanare l’idea di un luogo a misura d’uomo.
Nella estrema semplificazione, utile a scoprire meglio la forma, emergono il virtuosismo tecnico dell’artista, il modo articolato di stendere le velature, la capacità di dare ritmo e dinamicità attraverso colature, graffi, linee parallele e incrociate, la profonda indagine spaziale che porta i paesaggi, solo in apparenza dal taglio fotografico, a proseguire oltre i limiti della tela.
«Nell’ideale punto di convergenza tra il piano dell’umana cognizione e la dimensione metafisica dell’inspiegabile sta la ‘Naturalis Historia’ di Roberto Ghezzi – osserva ancora la Iulietto, – ultimo approdo e, al contempo, nuovo punto di partenza dell’instancabile e ispirata ricerca di un uomo che mira a restituire, attraverso la sua arte, le verità nascoste della Natura».
BIOGRAFIA
Roberto Ghezzi è nato a Cortona nel 1978, dove attualmente vive e lavora. Nipote del noto artista cortonese Gino Ghezzi, inizia a dipingere molto precocemente, frequentando lo studio di scultura e pittura di famiglia. Apprende le basi del disegno e della pittura dal nonno e dal padre.
Negli anni approfondisce la tecnica del suo linguaggio artistico alla Scuola “Processi Percettivi” all’interno dell’Istituto d’Arte “Piero della Francesca” di Arezzo e successivamente frequentando l’Accademia delle Belle Arti di Firenze.
A partire dagli anni Novanta tiene personali in alcune tra le più prestigiose sedi espositive d’Italia, come il Museo Luciana Matalon a Milano, il Chiostro del Bramante a Roma, Palazzo Medici Riccardi a Firenze, Casa dei Carraresi a Treviso, il Museo Michelangiolesco di Caprese Michelangelo, la Fortezza Medicea di Montepulciano, e all’estero (Battersea Park-Londra, PuDong – Shanghai), ottenendo positivo e crescente riscontro di pubblico e critica, nonché di galleristi e collezionisti.
Le sue prime opere hanno restituito il paesaggio attraverso il suo sguardo, con una mimesi del dato fenomenico che, negli anni, è andata dissolvendosi assumendo i toni della soggettività, della rarefazione formale e arricchendosi di profondi aspetti concettuali. Dal 2014 compare all’interno del Catalogo dell’Arte Moderna, Editoriale Giorgio Mondadori.