Nasce la piattaforma Be.Long per studenti e smart workers

Firenze – Firenze città della formazione e del telelavoro, cerca di riconvertire le chances cancellate dai flussi turistici azzerati in affitti medio-lunghi. Come? Puntando sugli studenti, anche internazionali, su chi frequenta scuole di specializzazione o di eccellenza, sulla rete degli incubatori di impresa, sugli smart workers, in considerazione anche del grande sviluppo che ha avuto in tempi di pandemia il telelavoro,  e anche sul cosiddetto turismo sanitario.

Dunque,  l’obiettivo del progetto Be.Long lanciato oggi dal Comune di Frenze e da Destination Florence Convention & Visitors Bureau, sarebbe quello di mettere in piedi, puntando a settori di grande rilevanza sia a livello di formazione che economico, una piattaforma, online dal 30 aprile, che metterà in contatto la domanda con l’offerta, vale a dire i proprietari di case, compreso il mondo dell’imprenditoria immobiliare degli affitti,  dalle agenzie immobiliari, all’associazione “Property Managers” agli host “My guest friend”. A sostenere l’operazione, sul tavolo vengono sciorinati svariati benefit, a cominciare da quelli rivolti ai proprietari degli appartamenti. Infatti i proprietari che, una volta entrati nel circuito, lasceranno il mercato libero per optare per il canone concordato, godranno di un consistente sconto sull’Imu, con l’aliquota più che dimezzata, che passerà dall’1,06 allo 0,46%. A ciò si aggiunge, per coloro che aderiranno al progetto anche senza scegliere il canone concordato, una sorta di super sponsorizzazione dell’offerta proposta attraverso una maggiore indicizzazione, che si tradurrà in una maggiore visibilità, oltre al riconoscimento “Quality Certiefied” che ne attesta la qualità e la conformità.

Interessanti anche i benefit per coloro che entreranno nel circuito da “clienti”. Chi utilizzerà “Be.Long” per organizzare il proprio soggiorno a Firenze, godrà di un pacchetto di vantaggi e sconti sui principali servizi, a partire dalla Firenze Welcome Card, poi codici riduzioni su tour e visite, il 20% di sconto per la prenotazione di strutture alberghiere per i familiari e amici in visita e sconti per gli spazi di co-working in città.
“Be.Long non è una piattaforma sul modello di quelle globali- spiega l’assessore a Urbanistica, Turismo e Innovazione Cecilia Del Re – ma uno strumento a tutto tondo per attrarre a Firenze un target diverso da quello del turismo di massa, promuovendo la città come destinazione per affitti a medio e lungo termine in grado di dare risposta ai bisogni di nuovi soggetti emergenti come smart worker, startupper e studenti attraverso servizi di accoglienza e agevolazioni. Un modo poi anche per abbassare l’età media a Firenze, accogliendo una fascia di popolazione più giovane”.
La costruzione del portale “nasce da un percorso partecipato e condiviso tra le realtà economiche e istituzionali legate al long stay e ha creato una rete di sicuro vantaggio per la città anche in futuro – aggiunge Federico Barraco, presidente del Destination Florence Convention & Visitors Bureau – questo lavoro, oltre a costruire una base di dati importante per lo studio del fenomeno, ha anche un altro effetto: permette di incentivare l’arrivo in città di nuovi giovani, ci auguriamo il prima possibile”.
 Il percorso partecipato cui si riferisce Barraco riguarda i principali istituti e stakeholders della città, oltre a un Comitato tecnico che in questi mesi ha lavorato con il Destination Florence CVB alla costruzione del percorso: DotFlorence, Camera di Commercio, Università di Firenze, Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione promossa da UniFi, New York University, Polimoda, European University, Comitato toscano scuola di lingua italiana, Nana Bianca, Murate Idea Park, ASILS, Lorenzo de Medici, My Guests Friend, Property Managers, Confcommercio-Fimaa e Confesercenti-agenzie immobiliari.
Be.Long. La nuova piattaforma, che andrà on line sul portale destinationflorence.com a fine aprile, si articola in diverse sezioni, ognuna per una categoria di interesse: servizi sui trasporti e mobilità, raccolta differenziata e associazioni di volontariato, oltre a informazioni su formazione, banche e burocrazia. Sezione dedicata a parte per gli alloggi, con una vetrina degli appartamenti regolamentati da ricercare attraverso appositi filtri e la possibilità per i proprietari e agenzie di intermediazione di inserire gli annunci per immobili, che rispettano determinati standard qualitativi (dal wi-fi agli impianti a norma, dai portoni blindati alla caldaie non più vecchie di 10 anni) e l’adesione da parte del proprietari, agenzia o Property manager delle condizioni contrattuali, come la durata della locazione medio/lunga, la conformità alle normative di riferimento e la condivisione dei dati con Destination Florence CVB al fine di studi di settore

La presentazione del nuovo strumento informatico è accompagnata anche da uno studio che riguarda i numeri. Studenti, smart workers, liberi professionisti, creatori di start-up, i cosiddetti cittadini temporanei, sono stati 3 milioni nel 2019. Le persone che per varie motivazioni soggiornano a Firenze per un periodo medio-lungo sono giovani e si muovono soprattutto per necessità di studio. Nell’anno accademico 2019/20 gli studenti internazionali presenti a Firenze erano 36.535, con una permanenza media di 90/100 giorni e un totale di presenze totali che oscilla tra i 3.288.150 e 3.653.500 (fonte: Study Abroad in Italy. di Marco De La Pierre e Marco Bracci). Numeri significativi soprattutto se paragonati con il dato dei turisti internazionali: nel 2019 sono arrivati a Firenze 2,9 milioni di visitatori, con una permanenza media di 2,77 notte presenze totali pari a 8.044.174 (fonte CTS Firenze). Paragonando queste cifre si vede quanto il settore Study Abroad sia rilevante per una città come Firenze. A questi si aggiungono, smart worker, startupper  e i cosiddetti nuovi cittadini temporanei  come nomadi digitali, lavoratori in trasferta o i turisti sanitari. Secondo una recente indagine “Smartworking e Longstay” di Toscana Promozione Turistica, il 37% dei lavoratori nel mondo vorrebbe trasferirsi in altra destinazione per lavorare da remoto. Un altro studio di Airbnb rivela che il 60% dei lavoratori ha pensato di trasferirsi, il 66% di lavorare da remoto lontano dalla propria residenza e il 20% all’interno della propria regione.

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