Firenze – Firenze città della formazione e del telelavoro, cerca di riconvertire le chances cancellate dai flussi turistici azzerati in affitti medio-lunghi. Come? Puntando sugli studenti, anche internazionali, su chi frequenta scuole di specializzazione o di eccellenza, sulla rete degli incubatori di impresa, sugli smart workers, in considerazione anche del grande sviluppo che ha avuto in tempi di pandemia il telelavoro, e anche sul cosiddetto turismo sanitario.
Dunque, l’obiettivo del progetto Be.Long lanciato oggi dal Comune di Frenze e da Destination Florence Convention & Visitors Bureau, sarebbe quello di mettere in piedi, puntando a settori di grande rilevanza sia a livello di formazione che economico, una piattaforma, online dal 30 aprile, che metterà in contatto la domanda con l’offerta, vale a dire i proprietari di case, compreso il mondo dell’imprenditoria immobiliare degli affitti, dalle agenzie immobiliari, all’associazione “Property Managers” agli host “My guest friend”. A sostenere l’operazione, sul tavolo vengono sciorinati svariati benefit, a cominciare da quelli rivolti ai proprietari degli appartamenti. Infatti i proprietari che, una volta entrati nel circuito, lasceranno il mercato libero per optare per il canone concordato, godranno di un consistente sconto sull’Imu, con l’aliquota più che dimezzata, che passerà dall’1,06 allo 0,46%. A ciò si aggiunge, per coloro che aderiranno al progetto anche senza scegliere il canone concordato, una sorta di super sponsorizzazione dell’offerta proposta attraverso una maggiore indicizzazione, che si tradurrà in una maggiore visibilità, oltre al riconoscimento “Quality Certiefied” che ne attesta la qualità e la conformità.
La presentazione del nuovo strumento informatico è accompagnata anche da uno studio che riguarda i numeri. Studenti, smart workers, liberi professionisti, creatori di start-up, i cosiddetti cittadini temporanei, sono stati 3 milioni nel 2019. Le persone che per varie motivazioni soggiornano a Firenze per un periodo medio-lungo sono giovani e si muovono soprattutto per necessità di studio. Nell’anno accademico 2019/20 gli studenti internazionali presenti a Firenze erano 36.535, con una permanenza media di 90/100 giorni e un totale di presenze totali che oscilla tra i 3.288.150 e 3.653.500 (fonte: Study Abroad in Italy. di Marco De La Pierre e Marco Bracci). Numeri significativi soprattutto se paragonati con il dato dei turisti internazionali: nel 2019 sono arrivati a Firenze 2,9 milioni di visitatori, con una permanenza media di 2,77 notte presenze totali pari a 8.044.174 (fonte CTS Firenze). Paragonando queste cifre si vede quanto il settore Study Abroad sia rilevante per una città come Firenze. A questi si aggiungono, smart worker, startupper e i cosiddetti nuovi cittadini temporanei come nomadi digitali, lavoratori in trasferta o i turisti sanitari. Secondo una recente indagine “Smartworking e Longstay” di Toscana Promozione Turistica, il 37% dei lavoratori nel mondo vorrebbe trasferirsi in altra destinazione per lavorare da remoto. Un altro studio di Airbnb rivela che il 60% dei lavoratori ha pensato di trasferirsi, il 66% di lavorare da remoto lontano dalla propria residenza e il 20% all’interno della propria regione.