Empoli – Sta nascendo a Empoli il Distretto di Economia Civile, inteso come un luogo per ripensare lo sviluppo locale in chiave sostenibile e dunque civile attraverso la collaborazione e la partecipazione attiva di tutte le realtà che vivono sul territorio, siano esse aziende, soggetti economici, terzo settore o istituzioni.
L’obiettivo per la città di Empoli: creare le condizioni istituzionali perché l’area si muova in maniera consapevole verso il tema della sostenibilità ambientale, dell’inclusione e della coesione sociale, verso anche la costruzione di relazioni personali positive.
Lo sviluppo del Distretto, iniziativa promossa da Co&so Empoli, sostenuta da subito dall’amministrazione comunale che ha contribuito in maniera determinante alla sua nascita nei mesi scorsi, è supportato e rilanciato in maniera decisiva anche da numerosi enti pubblici e privati del territorio e non solo.
Ora, il Comune è tra i soggetti “primi firmatari e proponenti” di un Manifesto che intende coinvolgere la città in maniera più completa e totale. Oltre venti realtà dell’Empolese hanno sottoscritto il manifesto di intenti per realizzare sul territorio un nuovo modello di sviluppo basato su benessere e coesione sociale.
«Combattere le disuguaglianze sociali, difendere l’ambiente e costruire una comunità in cui le persone siano più felici. Oggi, che ci troviamo a lottare contro il virus, sappiamo che anche questi sono i nostri obiettivi. Per realizzarli – ha detto l’assessore alle politiche sociali Valentina Torrini – abbiamo bisogno di guardare la realtà con occhi diversi, di un’economia civile, che abbia come obiettivo il bene comune, uno sviluppo sostenibile e innovativo che si adoperi per non lasciare fuori nessuno. Abbiamo visto infatti in questa pandemia quanto il destino di ciascuno di noi sia legato a quello dell’altro. È il momento di mettersi a pensare e progettare insieme gli interventi per la comunità e per farlo vogliamo creare un luogo: il distretto dell’economia civile. Invito tutte le aziende, il terzo settore, le attività economiche e bancarie a partecipare ai lavori e a sottoscrivere il manifesto, perché il contributo di ciascuna è oggi indispensabile».
Il manifesto sottoscritto si fonda su tre pilastri e propositi: realizzare azioni capaci di rispondere alle fragilità sociali e che tengano conto della sostenibilità ambientale, costruire infrastrutture relazionali fondate sulla reciprocità e sull’innovazione sociale, ambientale ed economica. Gli aderenti si sono suddivisi in 5 gruppi di lavoro operativi e di studio su questi temi: fondazione di comunità, digital divide, economia circolare, sostegno alimentare, piattaforma di comunità. Le azioni saranno infatti accompagnate da un monitoraggio permanente delle fragilità e delle potenzialità già presenti nel territorio.