Firenze – Il sindaco di Firenze Dario Nardella, ospite di Studio 24, ha dichiarato che l’investimento sulle energie rinnovabili è una delle strade per rendersi autosuffienti energeticamente dalla Russia, “la vera arma politica ed economica che ha l’Europa nei confronti della Russia”.
“Con l’aumento immediato di investimenti sulle energie rinnovabili, possiamo passare nel giro di poco tempo da 150 a 100 miliardi di metri cubi di gas russo questo significa mettere in seria difficoltà la Russia. La vera arma politica ed economica forte che l’Europa ha nei confronti della Russia è quella di aumentare l’autosufficienza europea rispetto alla Russia. Però poi c’è il tema dell’Italia: per importante il gas naturale liquido occorrono i rigassificatori, il punto è che l’Italia è molto indietro, bisogna sbrigarci per realizzare impianti di rigassificazione o migliorare quelli che abbiamo”.
“È vero che noi dobbiamo puntare all’autosufficienza e essere meno dipendenti dalla Russia ma non sarei per rompere definitivamente il rapporto con la Russia – ha aggiunto Nardella – se un domani avessimo governi diversi da quello attuale guidato da Putin, governi più democratici, non possiamo escludere che si possano riallacciare rapporti economici con una Russia più democratica e attenta alle relazioni politiche con l’Europa”.
Per Nardella “dobbiamo tenere in campo l’ipotesi che un domani quei gasdotti che sono stati realizzati nel corso di tanti anni tra Russia e Europa possano essere riutilizzati a pieno”. Il sindaco ha definito l’incontro di oggi “tra Von der Leyen e Biden un passaggio storico”.
“L’Italia si trova in una condizione molto difficile, ma che la vincola alle decisioni della Nato – ha continuato il sindaco di Firenze – l’unico modo per evitare un riarmo delle nazioni europee è quello di puntare sulla difesa comune europea, ci vorrebbe su questo aspetto la stessa determinazione che l’Europa sta mettendo in campo per l’energia. L’unico risultato raggiunto – ha concluso – è che i Paesi membri dell’Ue avrebbero concordato di mettere insieme 5mila militari per la difesa comune europea, ma questo è niente”.