Firenze – Primo bilancio di previsione della nuova giunta, il sindaco Nardella spiega punto per punto e il bilancio diventa da tridente tetragono. Sono 4 infatti i punti che il sindaco rivendica: intervento forte su imposte locali, tagli alla spesa, aumento qualità dei servizi, investimenti. Ma la conclusione è “a sorpresa”: il sindaco infatti parte diretto all’attacco di una parte dell’opposizione e invoca “chiediamo che le opposizioni siano all’altezza e si confrontino sul merito”.
L’inizio del discorso di Nardella appare di tono istituzionale. La prima puntualizzazione riguarda l’impegno morale ed etico, oltreché politico, da parte della giunta, di approvare il bilancio di previsione entro i termini di legge; questo, specifica il sindaco, per ottemperare al principio del “buon padre di famgilia”: vale a dire, prima si mettono in previsione le spese, poi si “spende”.
La seconda puntualizzazione è sulla natura del bilancio, “scacciacrisi, anticiclico”. “Da troppo tempo siamo abituati a vedere in Italia bilanci basati su imposte in più dirette o indirette. Un meccanismo che ha portato l’Italia a un cuneo fiscale pesantissimo, e a diseguaglianze durissime: contrazione dei consumi ricaduta su famiglie a reddito basso e medio basso, vale a dire quelle che cambiano la tendenza di un paese. Abbiamo voluto dire basta: basta a ricerche di strade sicure e tranquille, basta alzare le imposte, troppo facile. E’ più difficile attuare una disanima attenta delle voci di spesa improduttive: difficile abbassare le imposte e trovare le voci per bilanciare queste mancate entrate. Ma ora è il momento delle strade difficili”.
Nardella poi passa ad analizzare i punti fondamentali che caratterizzano il bilancio preventivo 2014:
1. Intervento forte sul fronte imposte locali partendo dall’azzeramento addizionale Irpef per i redditi sotto i 25mila euro, e al “non aumento” dell’Irpef sopra i 25mila euro. Una misura che, a detta del sindaco, riguarda 137mila contribuenti fiorentini, appartenenti a quella stessa fascia medio bassa della popolazione cui fu rivolto il famoso intervento degli 80 euro. Puntualizza il sindaco: “Senza l’aumento di Irpef sopra i 25mila euro, abbiamo l’Irpef meno elevata a livello italiano: 0,2%. Un aiuto forte alle fasce medie e medio basse della comunità fiorentina”.
“Per accorciare la forbice, non facciamo piangere chi ha più disponibilità economica cercando l’equilibrio in altre voci di bilancio – spiega il sindaco – gli interventi sulle tasse riguardano anche la Tari e soprattuto la Tasi, tassa servizi indivisibili. Teniamo fede all’impegno elettorale – ribadisce – non aplichiamo la Tasi su seconde case per non gravare su famiglie in affitto. Segnale forte alla piccola impresa: non applichiamo la Tasi su coloro che utilizzano immobili a scopi economici commerciali. Infine, detrazioni: combiniamo due elementi, rendita catastale (6 fasce) e i figli a carico, con sgravio di 25 euro ogni figlio a carico fino a otto figli. Abbiamo introdotto un elmento di gradualità e equità fiscale”
2. I tagli alla spesa. “In particolare, abbiamo toccato la spesa improduttiva e abbiamo beneficiato di una serie di misure che in virtù di norme nazionali hanno portato ad un alleggerimento della macchina amministrativa. L’amministrazione fiorentina è fra le meno indebitate sul suolo nazionale: nel 2016 torneremo ai livelli del 2006. Un grande vantaggio che dà solidità al bilancio della nostra amministrazione”. Ancora, Nardella cita l’abbattimento affitti passivi per 1 milione 800mila euro. Negli ultimi 5 anni, dice Nardella, “ un risparmio superiore a 4milioni di euro, 2milioni 600mila euro in meno per spese di personale, grazie al blocco del turn over. Il combinato disposto ci consente di applicare la riduzione delle imposte senza andare a toccare servizi e spesa produttiva. Quest’ultima va a vantaggio delle imprese che gestiscono i servizi al cittadino. La spesa corrente della nostra amministrazione è un volano per l’economia locale”.
3. Aumento qualità servizi grazie agli implementi di budget. Il sindaco elenca i soldi “in più” che andranno ai vari settori significativi dei servizi, partendo dalla cultura e via via passando agli altri interventi che migliorano presenza e azione dell’amministrazione a vantaggio dei cittadini.
E per quanto riguarda i servizi sociali, il sindaco ricorda che Firenze si colloca fra le città più anziane del mondo. “Una risorsa – dice Nardella riguardo ai “fiorentini meno giovani” – se vogliamo tradurla concretamente, bisogna supportare i cittadini meno giovani”. Inoltre, assistenza e servizi su domiciliarità, integrazione socio sanitaria. “La spesa sociale – ricorda Nardella – riguarda anche l’accoglienza, emarginazione, adozione, una città attenta agli ultimi”.
4. Investimenti. Circa 170 milioni di euro di investimenti: “Grandi opere pubbliche: sono il cuore di un’azione politica chiara che riguarda la crescita della nostra città – sottolinea il sindaco – E’ una spesa che dà lavoro, ricetta fondamentale per aggredire la disoccupazione. I 450 milioni di euro di tramvia, attivano 4mila posti di lavoro, il 10% dei disoccupati di tutta la provincia di Firenze. Altri posti di lavoro: infrastrutture come aeroporto, oppure realizzazione stadio e opere connesse. Rigenerazione immobili dismessi, il primo cittadino ricorda “il piano caserme e l’accordo storico col demanio, 160mila metri quadri di caserme, che possono essere trasformati in luoghi per la città. Tutto questo genera posti di lavoro – ribadisce Nardella – E’ necessario aggredire la crisi economica puntando sul lavoro, oltre a dare alle aziende strumenti per avere fiducia. A ruota, vengono le attività private, come le banche. Se i privati vedono che l’amministrazione pubblica torna a investire si rafforzano. Quest’anno, investimenti pubblici in più rispetto all’anno scorso”.
Comune di Firenze, comune virtuoso – “Non smetto di ricordare – ha detto Nardella – che Firenze è un comune virutoso. Purtroppo il patto di stabilità produce una rigidità nei conti e investimenti che non riconosce la virutosità dei comuni, ma incrementa un sstema assistenzialistico che premia spesso l’inefficienza. E’ giusto chiedere flessibilità all’Europa, ma è giusto applicarla anche all’interno del nostro paese: non possiamo trattare allo stesso modo città che possono investire co proprie risorse, e città che pensano di affidarsi, alla fin fine, al bancomat governativo”. Come Coordinatore sindaci città metropolitane, Nardella si assume l’impegno “a chiedere misure forti al governo”. “Vengono meno forti trasferimenti statali – conclude Nardella – ma nonostante questo abbiamo abbassato le tasse”.
Infine, ecco la “sorpresa”: l’ultima, pesante stoccata alle opposizioni. “Mi fa sorridere il fatto che non ci siano confronti nel merito, ma si inviino lettere alla Corte dei Conti”. Nel mirino, è ovvio, una opposizione particolare, quella che parte dalla sinistra. Un forte attacco a chi “non ha il coraggio di ammettere che questo bilancio abbassa le tasse, e non è in grado di proporre alternative”. Ancora, Nardella ci dà dentro, parla di “pochezza di una parte delle minoranze, che non sfidano il governo sul merito”.
“Non riescono a imparare la lezione – conclude infine Nardella – chiediamo che le opposizioni siano all’altezza e si confrontino sul merito”. Applausi scroscianti.