Nardella riparte dalla casa: “E’ più importante del lavoro, 400 milioni sul tavolo”

Firenze – Congresso del Sunia sull’abitare a San Bartolo a Cintoia, ci sono tutti. In prima fila, i vertici dell’amministrazione comunale con l’assessore alla casa Sara Funaro e il sindaco Dario Nardella. Ed è proprio il primo cittadino a lanciare la “bomba” sul tavolo: un piano del valore di 400 milioni per la casa, un piano che dovrebbe permettere di “azzerare” il problema per tutte le famiglie fiorentine in difficoltà che si muovono nel rispetto delle regole. Insomma, la soluzione definitiva.

“”Ne abbiamo stimate circa 8mila – dice Nardella, riferendosi alle “famiglie fiorentine in difficoltà” –  questo fondo ammonta secondo le nostre previsioni a 400 milioni di euro. Servirà ad azzerare tutte le liste d’attesa per quanto riguarda l’edilizia popolare, 2.300 famiglie. In secondo luogo, a prevedere un mix di interventi, che già abbiamo in parte avviato oggi, dal contributo affitti al social housing, al supporto attraverso mutui agevolati. Insomma, un mix di misure che agevolano per le famiglie la possibilità o di acquistare una casa o di pagare l’affitto”.

Quattrocento milioni, una bellissima cifra. Ma a quali risorse attingere? Il sindaco spiega: “Anzitutto, l’utilizzazione della gran parte degli oneri di urbanizzazione. In secondo luogo, fondi europei, statali e regionali. Inoltre prevediamo un fondo di rotazione al quale chiederemo a Banche etiche, fondazioni bancarie, istituzioni sociali di contribuire. Infine, prevederemo un capitolo ad hoc della lotta all’evasione fiscale per finanziare la spesa corrente. Un piano di questo tipo – dice Nardella – è molto ambizioso ma punta dritto a risolvere definitivamente il problema della casa in questa città”.

Non solo. Un altro punto riguarda gli immobili che il Comune potrebbe avere in animo di acquistare nell’ottica di riutilizzarli poi per soluzioni abitative. “Noi prevediamo la possibilità di acquisire immobili che potrebbero essere riconvertiti a favore della residenza delle famiglie che hanno difficoltà economiche – dice Nardella sollecitato dai giiornalisti – abbiamo avviato proprio in questi giorni una mappatura. Entro la fine dell’anno, con l’approvazione del bilancio preventivo 2019 del piano triennale degli investimenti, metteremo numeri, cifre e tempi più precisi”.

Infine, domanda d’obbligo, cui prodest, a chi gioverà questo piano? E in che modo saranno scelte le famiglie, come potranno accedere, insomma, quali saranno i meccanismi che concretamente consentiranno di godere del piano stesso, vale a dire, di avere un tetto tranquillo sulla testa? “Non è un piano che riguarda il tema degli sgomberi o individui che violano le leggi – risponde il sindaco –  E’ un piano che riguarda famiglie fiorentine che già risiedono nella nostra città e che dovranno ovviamente dimostrare le difficoltà economiche che non consentono loro di affrontare il problema della casa con tranquillità”. Con un’aggiunta ipotizzata, ad esempio agevolazioni per coloro disposti a investire in sia pur piccole ristrutturazioni della casa popolare, per cui potrebbe venire applicata una “premialità”. Magari anche scalando la lista.

Ma se l’annuncio è importante, e configura, come ha detto il sindaco, un vero e proprio strumento “storico” per la città per la prima volta dopo i lontani anni di La Pira, c’è anche qualcosa di più. Innanzitutto, una scelta di priorità tutta politica, dal momento che il sindaco annuncia che sarà proprio la casa il tema centrale della sua amministrazione per i prossimi cinque anni, naturalmente se sarà rieletto. Del resto, la complessità e la grandiosità del piano già ne postulano la natura almeno quinquennale. Anche perché, dice Nardella, “mi sono reso conto di quanto sia fondamentale, per una città la casa è anche più importante del lavoro”. Tant’è vero che il sindaco non mette mezze misure: “Diventeremo un esempio europeo”.

“Un piano così strutturato e di questa portata erano anni che non si vedeva a Firenze – commenta la padrona di casa, la segretaria del Sunia Toscana Laura Grandi– esprimo soddisfazione, anche perché non è così scontato che le tematiche abitative balzino in primo piano per un sindaco”.

 

 

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