È ricco il piatto di provvedimenti messi sul tavolo dal Comune, in concerto con la Prefettura e la Questura, per far fronte alla movida estiva. L’idea, più volte ventilata, di spostare la vita notturna dal centro verso la periferia, è ora al vaglio di un piano concreto di provvedimenti che toccheranno non soltanto gli orari di chiusura dei locali, ma anche la viabilità e l’intensificazione della sorveglianza.
Nei piani di Palazzo Vecchio, lo slittamento della movida verso l’area del Parco delle Cascine dovrebbe coincidere con l’addentrarsi nel cuore della notte, quando (e se) i gestori dei locali delle aree nevralgiche del centro chiuderanno il bandone per proseguire la loro attività in chioschi alle Cascine. Lanciata da Dario Nardella dopo l’incontro con i comitati del centro storico “Ma noi quando si dorme?”, la proposta da sottoporre ai gestori sembra di quelle che non si possono rifiutare. “Dal momento in cui predisporremo il bando di assegnazione degli spazi pubblici per le attività estive – ha reso noto il vicesindaco – daremo la priorità ai gestori dei locali del centro disposti a chiudere prima per spostare la loro attività alle Cascine, per cui non dovranno corrispondere alcuna imposta per l’utilizzazione del suolo pubblico”. Stando al piano “InCentro vivo”, il bandone dei locali disposti ad accogliere la mano tesa dal Comune dovrebbe chiudere tra le 23.30 e la mezzanotte.
È proprio sul polmone verde della città che si concentrano i maggiori sforzi di riqualificazione e rilancio. L’assessore Filippo Bonaccorsi ha comunicato che la nuova illuminazione dell’area sarà pronta entro la fine di maggio. “Con il nuovo impianto – ha dichiarato Nardella – le Cascine saranno veramente ben predisposte all’estate e, ospitando nuove attività e nuovi locali (come il Fosso Bandito, sorto sulle ceneri del Meccanò), torneranno protagoniste della vita cittadina”. Le aree maggiormente esposte ad ospitare concerti e iniziative saranno quella dell’Anfiteatro e la zona circostante le Pavoniere. Sarà inoltre utilizzata, per varie attività, la cavea del nuovo teatro del Maggio. “Lo scopo resta quello della riqualificazione, anche in termini di sicurezza e sorveglianza”, ha aggiunto il vicesindaco annunciando la piena disponibilità della Polizia Provinciale e del comando regionale e provinciale della Forestale a garantire un surplus di controllo, nell’ottica dell’operazione “Cascine sicure”.
Ma la spinta della movida notturna verso l’area periferica della città sarà data anche da ulteriori misure restrittive. Nardella ha infatti annunciato un incremento dei controlli sui minimarket del centro riguardo il rispetto del divieto di vendita di alcolici ai minori dopo le 21.00 e l’avvio di una nuova ZTL notturna, che interesserà soprattutto le aree di Sant’Ambrogio e di accesso all’Oltrarno. A partire dal 4 aprile, giorno di avvio del piano, saranno attive quattro porte telematiche notturne, due all’ingresso di Via dell’Agnolo e a quello di Piazza Piave e due in Lungarno Cellini e Via dei Bastioni. Le porte registreranno il flusso nella fascia oraria 23.00 – 03.00 nei giorni di giovedì, venerdì e sabato. “È una misura sottoposta a sperimentazione – precisa Nardella. Se la situazione dovesse rivelarsi più critica del previsto, prenderemo ulteriori provvedimenti”.
Punto forte del piano sarà anche l’intensificazione della sorveglianza notturna, che prenderà un volto inedito, finora, per Firenze. “Per Sant’Ambrogio e Santa Croce abbiamo predisposto la presenza di presidi fissi della Polizia di Stato e della Municipale – ha annunciato il prefetto Luigi Varratta. In particolare, in Sant’Ambrogio ci saranno Polizia Municipale e Carabinieri, e in Santa Croce la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato. Sarà curato anche il lavaggio dei sagrati delle due chiese ad opera di Quadrifoglio. Si avranno dunque quattro uomini tra Sant’Ambrogio e Santa Croce, in presidio fisso dalle 22.00 alle 4 del mattino, cosa mai successa prima”. Più controlli delle forze dell’ordine, quindi, ma non solo. “Un altro aspetto del protocollo, in fase di espletamento – aggiunge Varratta – riguarda l’utilizzo della vigilanza privata nel centro per attività di osservazione e controllo. In linea con il protocollo sottoscritto a livello nazionale tra gli organismi rappresentativi degli istituti di vigilanza privati e il Ministero dell’Interno, lo estendiamo a Firenze perché si allarghi il raggio di azione della sorveglianza”. Quanto all’incremento di videocamere a circuito chiuso, è in corso uno studio con la Regione Toscana, che ha assicurato un finanziamento di circa 200.000 euro per implementare la videosorveglianza non solo sul centro ma anche sulla Provincia.
La scadenza del piano è fluida e coinciderà con la fine dell’estate.
Il servizio di Toscana Media Channel: Movida sostenibile, presidi nelle piazze, orari ridotti