“Abbiamo stravinto”. La constatazione della squadra di Nardella e dello stesso vicesindaco è ovvia. Nardella passa con l'83% dei voti su una platea di 11mila 500 persone che si sono recate ai seggi. Poco oltre, insomma, la soglia di allarme che lo stesso staff apicale del partito aveva segnalato e che si poneva fra i 10mila e i 15mila elettori. Una vittoria piena che si basa su 9mila 500 fiorentini che ieri, sfidando anche le sondizionni meto avverse, sono andati a votare senza dover fare file o altre noiose lungaggini per il candidato super-favorito investito dallo stesso premier.
Dimenticata l'osservazione sulla delusione che sarebbe stato un afflusso inferiore ai 13mila votanti, Dario Nardella si gode la meritata vittoria con una gradita telefonata, quella di Matteo Renzi che si complimenta per il risultato e l'afflusso di persone. Un afflusso del tutto in linea con le “parlamentarie” del 2012. Niente di paragonabile alle primarie del 2009 o a quelle per segretario di partito in cui Renzi venne investito dalla “furia” popolare. No, ma senza neppure diminuire l'importanza di quei 9.500 fiorentini che ieri hanno deciso che valeva la pena andare a sostenere il “loro” candidato.
Gli altri risultati? Iacopo Ghelli (area Civati) “pesca” un 9% che, su 11mila 500 votanti, rappresenta circa un migliaio di voti. Una performance non del tutto disprezzabile, dal momento che è entrato in corsa tardi, ha avuto pochissimo tempo, ha proposto un programma le cui linee guida avrebbero avuto bisogno di ben più tempo per essere spiegate e metabolizzate. Stessa situazione per Alessandro Lo Presti, portatore e esponente di un progetto, ultimo con l'8% (circa 900 voti). Una nota interessante è la quasi assenza di un confronto reale fra i tre, con dibattiti serrati sulle proposte e le alternative. Una modalità che ha finito per premiare Nardella in quanto già installato nella poltrona e in grado di mettere in atto come reggente tutte le azioni che farebbe da sindaco. Insomma, una sorta di anticipo nel ruolo che non ha richiesto contraddittori o dibattiti più o meno noiosi per essere spiegata.