Firenze – Si sfila la Sinistra, e presenta i propri candidati. Singoli e separati. Eccolo, stamattina, quello della lista civica Punto e a capo, presentato da un trio d’eccezione, almeno per la storia passata della città, vale a dire l’ex-assessore sceriffo Graziano Cioni (ex senatore Pds e poi Ulivo, ex-vicesindaco di Firenze), l’ex-vicesindaco Nicola Cariglia e Tea Albini, ex assessore alla casa del Comune di Firenze nonché ex parlamentare e donna di ferro dell’area cioniana.
Il “nuovo” arriva da Mustafa Watte, nato a Firenze, musulmano, farmacista, 33 anni, figlio di un cittadino di Aleppo laureatosi in Italia in cui esercita la professione di medico di famiglia, e di madre tunisina, anche lei laureatasi in Italia. Una scelta fuori dagli schemi, una mossa del cavallo, che la lista dell’ex-assessore sceriffo compie scommettendo sulla personalità e il valore di Watte, uno “che non ha scheletri nell’armadio, anzi, non ha neanche l’armadio”, dice scherzando ma non troppo Cioni.
Dunque, se da un lato la scelta coraggiosa di Punto e a capo rimette al centro il ruolo della lista che cattura buona parte di quel mondo della sinistra che si è sganciato dal Pd (in particolare Leu), dall’altro è anche una “prova”, per ora indiziaria, della confusione che ancora regna nella sinistra stessa. Ancora tavoli, ancora riunioni, ma sembra davvero che la possibilità di andare uniti alle prossime amministrative, sia ormai solo ipotetica. La presentazione dei candidati sindaco (non si dimentichi che anche i Verdi fiorentini hanno il loro candidato e correranno soli; il loro volto nuovo si chiama Andrés Lasso, fiorentino-panamense, biologo) è ormai con ogni evidenza il segnale che sarà sempre più difficile trovare la “quadra” per un fronte che si dimostra, sempre più, “disunito”.
Ad ora, i candidati in lizza sono il sindaco uscente Dario Nardella, Mustafà Watte, Andres Lasso (Verdi), e Saverio Di Giulio di Casapound.