Mustafa e Munzir arrivano a Siena, messaggeri di speranza contro tutte le guerre

Siena – Mustafa, 6 anni, e Munzir, 35 anni, sono ormai conosciuti in tutto il mondo. Purtroppo, la loro celebrità è dovuta a una delle disgrazie più terribili della vita, essere coinvolti innuna guerra disastrosa e senza senso che dilania popoli e paesi. Paadre e figlio sono infatti vittime delle gravissime conseguenze della guerra in Siria: il padre ha perso una gamba a seguito di un bombardamento, mentre il piccolo è nato senza braccia né gambe a causa di un attacco chimico che ha coinvolto Zeynep, la mamma, quando era in attesa del figlio. Il dramma di Mustafa e Munzir si è trasformato in speranza quando il mondo ha conosciuto la loro storia attraverso lo scatto del fotografo turco Mehmet Aslan che ha vinto il SIPA 2021 e provocato una grande mobilitazione.

L’ondata emotiva si è concretizzata in una raccolta fondi promossa dal Siena Awards sulla piattaforma GoFundMe che, a oggi, ha raccolto oltre 100mila euro ed è ancora aperta per continuare ad aiutare la famiglia di Mustafa e contribuire alle cure di padre e figlio presso il Centro Protesi Vigorso di Budrio, che si occuperà della realizzazione degli interventi protesici. Al momento del loro arrivo a Siena, la famiglia dovrà osservare la quarantena di 10 giorni prevista dalle vigenti norme anti Covid, prima di dare avvio al percorso di integrazione e di cure.

I ringraziamenti e il passaggio di testimone per aiutare Mustafa e la famiglia. Il Siena Awards ringrazia le migliaia di persone rimaste profondamente colpite dalla foto scattata dal fotografo turco Mehmet Aslan e tutti coloro che hanno contributo alla raccolta fondi, ancora aperta sulla piattaforma GoFundMe. Un sentito ringraziamento per la collaborazione mostrata fin dall’inizio va al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, attraverso l’Ambasciata Italiana di Ankara; all’Unità Visti di Roma; al Ministero della Giustizia; alla giuria del SIPA 2021 che ha premiato la foto e motivato la scelta con giudizi carichi di emozione; al dottor Andrea Causarano, che ha contattato il Centro Protesi Vigorso di Budrio, e, in particolare, al Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, che si è attivato personalmente per favorire l’accoglienza e l’integrazione della famiglia al momento del suo arrivo a Siena.

Adesso il testimone passa a coloro che accompagneranno con la massima professionalità il percorso di cura e integrazione della famiglia in arrivo dalla Turchia, nel rispetto delle persone coinvolte e con la discrezione che questa vicenda merita: la Fondazione Opera Diocesana Senese per la Carità onlus, ramo onlus della Caritas Diocesana di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, che garantirà l’ospitalità e l’inserimento della famiglia in Italia; il Centro Protesi Vigorso di Budrio, e i Comuni di Budrio e Bologna, che ospiteranno la famiglia durante il periodo di degenza e di cure di Mustafa e Munzir presso lo stesso Centro Protesi. Ciò che rimane da chiedersi, è quanti saranno i Mustafa e Munzir che rimarranno purtroppo, senza conoscibilità e risposta. E spesso senza speranza.

Foto di Mehmet Aslan

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