Museo Bartali, chiesto momento di pausa e “riflessione”, poi … si vedrà

Firenze – Nel tardo pomeriggio di oggi lunedì l’assessore allo sport del Comune di Firenze Andrea Vannucci si è incontrato con Andrea Bresci presidente dell’Associazione Amici del museo per continuare a discutere il pur complesso problema relativo al museo di ciclismo Gino Bartali di Ponte a Ema. Il faccia a faccia è durato circa un’ora e il risultato è stato il seguente: è stato stabilito che l’Associazione Amici del Museoinvierà al Comune la richiesta di intraprendere una riflessione sulla struttura museale, il che permette di bloccare la data del 5 marzo, finora vissuta come ultimatum, dopo la quale sarebbe stato necessario liberare i locali del museo.

L’interessamento di Vannucci è doveroso in quanto è Palazzo Vecchio a dovere affrontare la questione , dal momento che è detentore del 65% delle azioni del museo (il resto tra Provincia di Firenze e Comune di Bagno a Ripoli).

Su questo problema oggi pomeriggio in Palazzo Vecchio, durante il consiglio comunale, i consiglieri Cristina Scaletti e Mario Tenerani hanno posto una interrogazione per conoscere quale sarà il futuro di quel museo. E che per nessun motivo i cimeli di Bartali grande campione del ciclismo internazionale, simbolo ed orgoglio di Firenze, nominato a Gerusalemme “Giusto tra le nazioni” in omaggio al suo contributo dato nel salvare gli ebrei dai nazifascisti, possano emigrare.

Gli interroganti hanno invitato le parti in causa – Comune di Firenze ed Associazione Amici del Museo – a sedersi intorno ad un tavolo e trovare in tutti i modi una soluzione che non solo confermi, ma rilanci l’attuale museo di Ponte a Ema.

Andrea Bresci ha ribadito che se quell’accordo dovesse mancare metterà in atto l’ipotesi di trasferire tutto il materiale museale in altra sede. La più eclatante ed impensabile è quella di Novi Ligure nel museo di Fausto Coppi. Le altre sedi sarebbero una nei pressi di Empoli, una terza il museo del Ghisallo e l’ultima a Cesio Maggiore (Treviso) dove esiste già un museo di biciclette.

Questa l’interrogazione di Cristina Scaletti, capogruppo de “La Firenze Viva”. Vista l’importanza di Gino Bartali per la storia di Firenze, della Toscana, dell’Italia; visto il suo enorme valore oltre che sportivo anche sociale ed umano; visto che nel 2013 è stato dichiarato giusto tra le nazioni; vista la presenza a Firenze del museo dedicato a Gino Bartali; viste le recenti notizie di stampa che riportano una possibile chiusura del museo e un trasferimento dei cimeli in altra sede chiede all’Amministrazione comunale se questo è vero, se è stato fatto tutto il possibile per evitare questa chiusura; se ci sono degli elementi di apertura per re instaurare un dialogo con l’Associazione Amici del Museo per evitare la chiusura ed il trasferimento dei cimeli che impoverirebbero la città ed offenderebbero la memoria del grande campione.

L’assessore allo sport Andrea Vannucci dopo aver ricordato con giusto risalto la “figura” di Bartali ha aggiunto che il Comune di Firenze ha presentato alla controparte tre soluzioni. Nelle prime due si parla di gestione diretta di Palazzo Vecchio con cessione in comodato d’uso gratuito (sono previsti anche alcune condizioni) all’Amministrazione comunale. Ma gli attuali gestori hanno optato per la terza che prevede che l’Associazione Amici del Museo, con tutto il materiale museale, deve lasciare libero l’edificio entro il 5 marzo.

Ha pure detto che il nome di Bartali è nel cuore dei fiorentini, ma non il museo visto che i visitatori sono appena 250 in un anno. Il Comune di Firenze, come tutte le amministrazioni pubbliche parla con gli atti ufficiali. E in tutta questa faccenda c’è da considerare anche il rapporto coni cittadini del Circolo ricreativo adiacente al museo che ha donato il terreno per la costruzione del museo di Bartali.

Tuttavia Vannucci, alla fine, si dichiarava disponibile per tutti gli incontri necessari a trovare una soluzione che confermi la presenza del museo a Ponte a Ema. E non ha perso tempo. Concluso il consiglio comunale ha convocato in Palazzo Vecchio Andrea Bresci.

Total
0
Condivisioni
Prec.
Uffici giudiziari, Comune attende soldi (dallo Stato) dal 2013

Uffici giudiziari, Comune attende soldi (dallo Stato) dal 2013

Firenze – Era una delle battaglie di Matteo Renzi sindaco: ottenere in

Succ.
Piano paesaggistico, Rossi: “Vicini alla soluzione giusta”

Piano paesaggistico, Rossi: “Vicini alla soluzione giusta”

Firenze – “Stamani abbiamo fatto una ulteriore verifica sui punti

You May Also Like
Total
0
Condividi