Museo Tricolore, al debutto 1.070 persone

Preso d’assalto nel pomeriggio inaugurale. E al centro “Volo” ieri ha chiuso i battenti la mostra di Franz Goria nella nuova sede di thedotcompany

Il nuovo Museo del Tricolore, visitato la mattina del 7 Gennaio dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Reggio Emilia per il 220esimo anniversario della Bandiera, è stato visitato nel pomeriggio inaugurale dello stesso giorno da 1.070 persone.

L'ARTISTA TORINESE FRANZ GORIA (IERI POMERIGGIO) MENTRE SMONTA LA SUA MOSTRA DI QUADRI (18 OPERE DI PICCOLO E GRANDE FORMATO, TECNICHE MISTE) ALLESTITA IN LARGO GIAMBELLINO A REGGIO EMILIA (CENTRO COMMERCIALE "VOLO") NELLA NUOVA SEDE OPERATIVA DELLE AZIENDE THEDOTCOMPANY ED ENERGEE3 E INAUGURATA IL 7 DICEMBRE NELL'AMBITO DELLA FESTA "THIS IS NOT A CHRISTMAS PARTY"
L’ARTISTA TORINESE FRANZ GORIA (FOTOGRAFATO IERI) MENTRE SMONTA LA SUA MOSTRA DI QUADRI (18 OPERE DI PICCOLO E GRANDE FORMATO, TECNICHE MISTE) ALLESTITA IN LARGO GIAMBELLINO A REGGIO EMILIA (CENTRO COMMERCIALE “VOLO”) NELLA NUOVA SEDE OPERATIVA DELLE AZIENDE THEDOTCOMPANY ED ENERGEE3 E INAUGURATA IL 7 DICEMBRE NELL’AMBITO DELL’INNOVATIVA FESTA “THIS IS NOT A CHRISTMAS PARTY”

Il Museo ampliato e rinnovato, così come la mostra ’90 artisti per una Bandiera’ installata nella nuova sezione al piano terra di palazzo Casotti, hanno quindi suscitato un significativo interesse.

Il Museo del Tricolore, che nell’arco di un anno (dati 2005 ultimi definitivi disponibili) attrae 11.000 visitatori (esclusi quelli per attività didattica), sta dunque vivendo una fase di nuovo interesse.

Con i suoi nuovi contenuti in spazi nuovi, il Museo del Tricolore è un unicum in Italia, che connette la Sala del Tricolore e il museo storico della Bandiera, reso meglio leggibile e fruibile, con una ricca, pregevole e suggestiva testimonianza di arte contemporanea, costituita dalla mostra permanente di opere ispirate al Tricolore e ai suoi ‘predecessori’, di 90 artisti italiani ed esteri.

L’INTERVENTO – Il progetto di riqualificazione degli spazi di palazzo Casotti – che ha unito restauro architettonico, ampliamento e rifunzionalizzazione degli spazi espositivi al piano terra, azioni di allestimento museologico e museografico, con un investimento di 150.000 euro finanziato dal Comune di Reggio Emilia – si è proposto di semplificare e uniformare la fruizione e l’immagine del nuovo ingresso, dei percorsi e del sistema espositivo del museo, della mostra permanente e dei nuovi laboratori attraverso interventi coerenti tra loro.

In particolare, sono stati realizzati: un nuovo accesso al Museo del Tricolore – caratterizzante e più consono alla sua funzione – da piazza Casotti; l’ampliamento del museo, con l’annessione delle sale espositive del piano terra agli spazi esistenti e con la copertura del cavedio di palazzo Casotti, ricavando così una nuova sala suggestivamente proiettata in senso verticale, in grado di ospitare anche opere d’arte di grande dimensione; nuovi spazi al piano terra, per laboratori didattici del museo; migliore leggibilità del sistema museale, che si articola su tre piani del palazzo (la parte sviluppata tra il 2004 e il 2006 e quella nuova), integrando e ottimizzando la segnaletica di comunicazione nella zona di ingresso, nel portico e ai vari piani.

COME SI ARTICOLA ORA IL MUSEO – Rinnovate anche le denominazioni delle sezioni del Museo del Tricolore, più immediate nel riferimento ai contenuti esposti e ai servizi offerti.

Gli spazi riqualificati al piano terra si intitolano Ispirazione Tricolore e aprono il Museo del Tricolore al confronto con l’arte contemporanea e la creatività, con le mostre permanenti, oltre ai laboratori, alle opportunità di incontro e animazione.

Al primo piano, nel corpo del Museo inaugurato nel 2004, la sala Napoleonica è ora denominata Bandiera Tricolore: documenta la storia delle vicende politiche di Reggio Emilia dal 1796 all’inizio della Restaurazione. Il percorso espositivo si snoda su due linee parallele: la storia della bandiera nazionale dalle sue origini alla conquista dell’indipendenza e dell’unità d’Italia, e la storia delle vicende politiche di Reggio Emilia dalla nascita della Repubblica Reggiana alle testimonianze del contributo offerto dai reggiani alle battaglie per il riscatto nazionale.

Al secondo piano, la sala Risorgimentale aperta nel 2006, è ora denominata Italia Tricolore: è documentata la storia della bandiera italiana, che nel corso dei moti insurrezionali e nel biennio 1848-49 viene consacrata come simbolo per eccellenza degli ideali di unità e di indipendenza, si intreccia alle testimonianze del contributo offerto dai reggiani alle battaglie per il riscatto nazionale.

Il percorso si compie nella settecentesca Sala del Tricolore, edificio confinante con il palazzo Casotti. Nella Sala storica, dovuta all’architetto ducale Ludovico Bolognini e voluta dagli Estensi quale archivio generale del ducato (mai utilizzata con questa funzione), il 7 Gennaio 1797 i deputati della Repubblica Cispadana – le città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia – decretarono e proclamarono la nascita del vessillo verde, bianco e rosso quale emblema della Repubblica, quindi simbolo identificativo e politico-istituzionale della comunità civica e del nuovo Stato.

UN LEGAME CHE CONTINUA – Lions Host Città del Tricolore, che nel 1986 aveva promosso la realizzazione di un museo dedicato alla nascita della bandiera e che con continuità ne ha accompagnato la progressiva evoluzione a Reggio Emilia, in occasione del nuovo ampliamento del Museo del Tricolore e nell’ambito dei suoi progetti rivolti alle giovani generazioni, ha curato la realizzazione dello spazio Laboratorio e realizzato, in collaborazione con la Scuola internazionale di Comics di Reggio Emilia, una Guida per giovani visitatori curata da Veronica Bonacini.

OPPORTUNITÀ PER I VISITATORI E INDICAZIONI – Sono disponibili per i visitatori:

– La guida breve al Museo del Tricolore, agile strumento di cui è possibile servirsi nel percorso sui tre piani del museo;

– il sito internet www.musei.re.it  per consultare la sezione dedicata al Museo del Tricolore ed alla sua collezione;

– le Audioguide: dallo smartphone si può accedere al sito www.musei.re.it e nella sezione ‘Collezioni/Museo del Tricolore’ trovare l’audioguida per la visita alle sale del primo e secondo piano;

– le fotografie: nel museo si possono scattare fotografie con smartphone, tablet e macchine fotografiche compatte. Non si possono scattare fotografie con macchine fotografiche professionali reflex. E’ possibile condividere le foto con i @museicivicire utilizzando gli hashtag #MuseodelTricolore e #museicivicire.

LA COLLEZIONE ’90 ARTISTI PER UNA BANDIERA’ – La collezione ’90 artisti per una Bandiera’ – in allegato il testo introduttivo del curatore Sandro Parmiggiani – è stata ideata nel 2011 da Deanna Ferretti Veroni, presidente di Curare Onlus, in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. La collezione è stata donata dalla famiglia Storchi al Comune di Reggio Emilia, dopo che le stesse opere erano state da loro acquisite in una vendita all’asta organizzata con finalità benefiche da Curare Onlus agli inizi del 2016: il ricavato della vendita, 220.000 euro, è stato destinato quale contributo della Onlus alla realizzazione del Mire, l’ospedale Maternità e Infanzia di Reggio Emilia.

Da un lato dunque un’azione di sensibilità sociale in favore della salute e del benessere in particolare della donna e del bambino, dall’altra la donazione alla collettività, per la conservazione e valorizzazione delle opere d’arte — si tratta 86 opere, compresa l’opera ‘Libertà con donna a specchio e bandiera’ — originali e prodotte ispirandosi a un soggetto specifico — la Bandiera italiana, la cui origine, con il Primo Tricolore, è a Reggio Emilia  — create da artisti di rilievo internazionale.

Gli artisti si sono confrontati con i simboli e i valori che il Tricolore rappresenta, generando un legame profondo tra il soggetto delle opere, la comunità nazionale e la città d’origine del Tricolore.

La collezione è composta dalle opere di: Luca Alinari, Pat Andrea, Alberto Andreis, Assadour, Roberto Barni, Davide Benati, Gabriella Benedini, Domenico Bianchi, Alfonso Borghi, Danilo Bucchi, Enzo Cacciola, Giovanni Campus, Eugenio Carmi, Tommaso Cascella, Roberto Casiraghi, Bruno Ceccobelli, Bruno Chersicla, Andrea Chiesi, Pier Giorgio Colombara, Angelo Davoli, Sandro De Alexandris, Giuliano Della Casa, Enrico Della Torre, Lucio Del Pezzo, Fausto De Nisco, Marco Ferri, Ennio Finzi, Giosetta Fioroni, Laura Fiume, Attilio Forgioli, Antonio Freiles, Omar Galliani, Alessandro Gamba, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Marco Grimaldi, Franco Guerzoni, Paolo Iacchetti, Marino Iotti, Emilio Isgrò, Riccardo Licata, Claudia Losi, Luigi Mainolfi, Elio Marchegiani, Mirco Marchelli, Umberto Mariani, Antonio Marras, Carlo Mastronardi, Iler Melioli, Giovanni Menada, Nino Migliori, Elisa Montessori, Pietro Mussini, Hidetoshi Nagasawa, Carlo Nangeroni, Giulia Napoleone, Gianfranco Notargiacomo, Nunzio, Claudio Olivieri, Tullio Pericoli, Lucia Pescador, Oscar Piattella, Pino Pinelli, Graziano Pompili, Concetto Pozzati, Mario Raciti, Bruno Raspanti, Jacopo Ricciardi, Leonardo Rosa, Ruggero Savinio, Antonio Seguí, Giovanni Sesia, Medhat Shafik, Tetsuro Shimizu, Aldo Spoldi, Mauro Staccioli, Tino Stefanoni, Guido Strazza, Ilario Tamassia, Nani Tedeschi, Wainer Vaccari, Valentino Vago, Walter Valentini, Paolo Valle, Wal, William Xerra, Gianfranco Zappettini.

Ciascuno dei 90 artisti coinvolti ha prodotto un’opera originale, partendo da una particolare bandiera, scelta tra quelle donate dal Comune di Reggio Emilia, che nel 2011 furono esposte nella mostra en plein air ‘Le strade della bandiera. Reggio Emilia città del Tricolore’ inaugurata dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione delle Celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.

Si tratta delle bandiere legate al sorgere dell’idea dell’Unità d’Italia: il Tricolore adottato il 7 gennaio 1797 proprio a Reggio Emilia; quelle dell’età giacobina e napoleonica; le bandiere dei moti e delle insurrezioni popolari durante il Risorgimento; quelle degli stati preunitari; le bandiere dell’Unità e del Regno d’Italia; le varie versioni di bandiera adottate della Repubblica italiana, per finire con quelle utilizzate, anche di recente, per obiettivi di grande valore sociale ed etico.

Diverse sono state le modalità di creazione delle opere: alcuni artisti sono intervenuti sulla bandiera stessa o su una sua parte; altri ne hanno utilizzato frammenti per inserirli, attraverso il collage, nei loro lavori; altri ancora ne hanno creata una del tutto autonoma: la bandiera loro assegnata è diventata fonte diretta di ispirazione per i riferimenti di colori, scritte e forme disegnate.

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