Firenze – “Sarebbe stato bello se fosse stato lo stesso Don Livi ad inaugurare il nuovo ascensore” ha detto Monsignor Vasco Giuliani che stamattina in occasione della cerimonia alle Capelle Medicee per la presentazione della prima fase del progetto “Un ascensore per Michelangelo” non ha fatto mancare la sua benedizione e i suoi ringraziamenti personali a tutte le realtà coinvolte nell’impresa, ma la gioia più grande è stata per i disabili dell’ODA, l’Opera Diocesana Assistenza nata a Firenze per iniziativa del Cardinale Elia Dalla Costa nel 1953, di cui è presidente, che oggi per la prima volta sono potuti entrare alle Cappelle Medicee.
Da oggi infatti l’accesso alla Sagrestia Nuova e alle Cappelle dei Principi è possibile anche per chi si muove in carrozzina o ha problemi di deambulazione grazie a un percorso che conduce all’ ascensore che collega la cripta al primo piano e poi un transloelevatore, ovvero una pedana elevatore, che permette di superare la barriera architettonica di alcuni gradini in obliquo nello spesso murario. La realizzazione di queste opere fa parte di un ampio progetto di adeguamento delle Cappelle Medicee agli standard museali con il totale abbattimento delle barriere architettoniche mentre l’obiettivo finale è il miglioramento delle prestazioni del museo in ordine all’accoglienza del pubblico e alla valorizzazione delle collezioni. A tale scopo dal 2008 è iniziata un’ampia collaborazione tra soggetti diversi – la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, ai quali si è aggiunto l’impegno dell’Opera Medicea Laurenziana per la ricerca delle risorse necessarie per il progetto, che fino a questo momento è stato sostenuto della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale con 225mila euro, dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con 500mila euro e dal Polo Museale Fiorentino con 300mila euro. Presente anche Emanuela Cappellini presidente dell’Associazione Paraplegici che ha ringraziato Ministero e Soprintendenze per l’obiettivo raggiunto “ Siamo contenti di ciò che è stato fatto – ha detto- perché si permette così ai disabili di visitare le Cappelle Medicee, la nostra associazione collabora con il Polo Museale e sino ad oggi le nostre richieste sono state accolte, ci auguriamo di proseguire in questa direzione. Lo scivolo, a sfioro, come questo è un buon esempio di soluzione tecnica perché anche un piccolo scalino a volte può dare fastidio”.
“ So di raccogliere i frutti di chi ha lavorato prima di me – ha sottolineato Enrico Bocci Presidente dell’Opera Medicea Laurenziana – questo ascensore permetterà di condividere con molte più persone la visione di questo bene. Devo riconoscere a Cristina Acidini la trasmissione dell’amore con cui fa le cose e la sua passione che ha segnato il suo operato”. Da tutti i partecipanti alla conferenza stampa parole di stima e di ringraziamento per l’operato del Soprintendente Acidini che tra qualche giorno lascerà il suo incarico alla direzione del Polo Museale fiorentino, in particolare nelle parole di Isabella Lapi direttore regionale dei Beni culturali ed ex collega di studi, “ Nei suoi otto anni Cristina Acidini ha saputo condurre il Polo con rigore scientifico, senza sbavature, ha superato le burrasche con stile, eleganza, trasparenza, l’augurio è di un futuro ricco di progetti che saprà dispensarci”.
Ritornando al progetto di adeguamento delle Cappelle Medicee , “La Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, da me diretta – dice Anna Maria Buzzi – è particolarmente orgogliosa di aver contribuito, finanziando parte del progetto ‘Un ascensore per Michelangelo’, alla realizzazione di un importante intervento di progettazione inclusiva nel prestigioso Complesso delle Cappelle Medicee di Firenze. L’accessibilità ampliata al patrimonio culturale, che rientra tra le finalità istituzionali della Direzione Generale, si attua mediante azioni di progettazione intelligente e sensibile sugli edifici nei quali si intende intervenire, essi stessi tesori da preservare. Gli interventi che oggi si inaugurano, grazie alla competenza dei tecnici dell’Amministrazione, dimostrano modalità inedite e innovative di elaborazione, che hanno dato l’incipit ad altre importanti iniziative finanziate dalla Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, su tutto il territorio nazionale. Una progettualità di eccellenza, espressione di una concezione societaria tesa alla modernizzazione del concetto di fruizione dei beni culturali, nel riconoscimento del diritto, per tutti, alla bellezza del patrimonio artistico italiano”.
“A poco più di 400 anni dalla posa della prima pietra – afferma Isabella Lapi, Direttore Regionale per i beni culturali della Toscana – le Cappelle Medicee vivono un momento di trasformazione architettonica e impiantistica che le valorizza ulteriormente, rendendo il museo accessibile a un numero maggiore di visitatori, nel pieno rispetto delle norme relative ai criteri tecnico-scientifici e agli standard di funzionamento e di sviluppo dei luoghi di cultura”.
“La tipologia strutturale e le caratteristiche costruttive del Museo delle Cappelle Medicee.– precisa Alessandra Marino, Soprintendente per i beni architettonici di Firenze – hanno imposto di operare per gradi dando priorità a quelle opere che avrebbero permesso di superare le barriere architettoniche esistenti, secondo quanto previsto dalle norme vigenti. Contemporaneamente è proseguito lo scavo nell’area destinata ad accogliere la nuova uscita e i vari servizi tecnici e per il pubblico, imprescindibili nell’ambito dell’ammodernamento di questo importante museo statale cittadino”.
“I rinvenimenti nello scavo dell’area delle Cappelle Medicee – spiega Andrea Pessina, Soprintendente per i beni archeologici della Toscana – testimoniano l’importanza delle indagini archeologiche condotte in occasione di lavori pubblici, soprattutto quando tali interventi interessano città ricche di stratificazioni storiche, come nel caso di Firenze. Se da una parte le scoperte confermano i dati già desunti dalle fonti d’archivio, è importante sottolineare che è la prima volta che un probabile tratto della seconda cerchia di mura della città viene portato alla luce”.
“Questo intervento – dichiara il Vice Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio Pierluigi Rossi Ferrini – si inserisce nel nostro vasto progetto per la conservazione e la valorizzazione di tutto il complesso monumentale di San Lorenzo, iniziato oltre 10 anni fa e che ha interessato anche il recupero delle vetrate della Biblioteca e le parti lapidee del chiostro che risultavano fortemente deteriorate. È anche significativo che l’ascensore sia destinato alla fruizione del museo da parte dei diversamente abili perché riteniamo fondamentale che tutto il nostro patrimonio artistico possa essere ammirato anche da coloro che vivono una situazione di disagio e di sofferenza. Colgo anche l’occasione per portare il saluto dell’ Ente Cassa alla dottoressa Acidini che ringraziamo per il prezioso lavoro svolto in questi anni e per la fruttuosa collaborazione con la nostra Istituzione. Assieme al Polo Museale abbiamo infatti potuto realizzare progetti permanenti, come quello che presentiamo oggi, che costituiscono un prezioso arricchimento per il nostro inestimabile patrimonio culturale”.
“ I primi ringraziamenti sono per i colleghi che vengono da Roma – ha detto Cristina Acidini – e i presidenti dell’Opera Medicea Laurenziana e dell’Ente Cassa, l’unità del complesso laurenziano che non ha eguali a Firenze porta qualcosa in più, oltre al segno della fede e delle espressioni artistiche è la Chiesa dei Medici, è qui che sono stati sepolti, un’intepretazione del complesso di cui sono felice. Inoltre è un museo che può vivere nella contemporaneità e farsi portatore dei valori di accoglienza, un museo del terzo millennio al passo coi tempi. Sentire parole così confortanti sulla propria attività è come guardarsi in uno specchio, comunicare, far sapere, partecipare, includere, in un mondo muto, far vedere, è stata la mia prima missione e una delle più grandi soddisfazioni. Soprattutto oggi davanti all’immagine dell’Elettrice Palatina e vicini alla tomba di Cosimo I, modelli da imitare, a chi verrà dopo di me l’augurio di ampliare e migliorare questa visione”.
I complessi lavori di scavo saranno completati entro la fine del 2015. Una volta ultimati, inizierà la seconda fase del progetto che prevede:la progettazione definitiva delle funzioni entro gli spazi ricavati e lo studio dell’impiantistica necessaria;la realizzazione di una nuova uscita (ora collocata sullo stesso portone dell’entrata) al Canto de’ Nelli, indispensabile per permettere un corretto deflusso dei visitatori, nonché per un prevedibile aumento di questi. L’uscita sarà percorribile anche per i portatori di disabilità;il recupero di nuovi spazi museali ed espositivi attraverso l’apertura al pubblico della Cripta Lorenese dove si potrà ammirare il monumento funebre a Cosimo Pater Patrie del Verrocchio. A questo miglioramento si lega l’ulteriore possibilità di collegamento con i sotterranei di San Lorenzo e il Museo della Basilica, sì da farne un polo di straordinaria attrazione turistica a poche centinaia di metri dalla Stazione di Santa Maria Novella e dai principali monumenti del centro;la realizzazione di nuovi e adeguati servizi per il pubblico (servizi igienici, bookshop, aula didattica) sia recuperando spazi museali ove attualmente alcuni di questi sono situati, sia sfruttando lo spazio ottenuto con lo scavo archeologico;la realizzazione di nuovi e adeguati servizi per il museo (uffici e archivi, spogliatoi, docce, magazzini, spazi tecnici) da allestire spazio ottenuto con lo scavo archeologico;l’esposizione e valorizzazione dei molti reperti e ritrovamenti archeologici che porteranno, all’interno del progetto, il valore aggiunto della loro presenza così come della conoscenza specifica della zona dal periodo romano e tardo antico al Medioevo; la nuova sistemazione dell’ex “Canto dei Nelli” con la ricollocazione o meno della statua dell’Elettrice Palatina, in accordo con il Comune di Firenze. In totale per il completamento dell’intervento si stima che occorrerà circa un milione di euro.