Firenze – No, Firenze non vuole cedere la Mukki Latte. Lo dice lo stesso assessore alle partecipate Lorenzo Perra, oggi nel corso del consiglio comunale, mentre svolge la sua relazione all’assemblea. “Tra le possibili strade meglio la fusione che la cessione. E quanto alle possibili fusioni la soluzione prospettata dalla Centrale del Latte di Torino pare essere la migliore”. E l’assemblea vota e approva all’unanimità tre odg che avvallano la posizione della giunta, pur mettendo dei paletti anche importanti. Posizione che finisce per essere trasversale.
Nella relazione dell’assessore un dato emerge chiaro: al centro della decisione di sposare l’ipotesi di fusione, la volontà di assicurare il mantenimento dell’occupazione, la crescita della società e il mantenimento della filiera produttiva. “Il sondaggio di mercato – ha spiegato l’assessore Perra – ci dice che al momento, nelle operazioni di cessione, non ci sono operatori che assicurino la garanzia” di questi tre elementi. Invece, per quanto riguarda le operazioni di fusione e in particolare l’operazione prospettata dalla Centrale del Latte di Torino, questi elementi vengono salvaguardati, o meglio, spiega Perra, “messi al centro della strategia”.
Inoltre, la Centrale del latte di Torino sembra essere già per sua natura in “contiguità” con la natura della Mukki. “Si tratta di una società quotata che ha un flottante del 45% – spiega l’assessore – ed è detenuta stabilmente da soggetti sia pubblici che privati. Ha complementarietà industriale con la Mukki e caratteristiche, in termini sia di marchio che di legame con il territorio, similari a quest’ultima”.
E dunque, visti gli odg largamente favorevoli all’ipotesi e gli atti di indirizzo approvati dal consiglio comunale in modo trasversale circa la relazione dell’assessore alle partecipate “approfondiremo questa ipotesi di fusione – dice Perra – verificando, attraverso un piano di fattibilità, gli elementi che dovrebbero caratterizzare la salvaguardia dei livelli occupazionali, la valorizzazione e la tutela della filiera”.
Un’impostazione che, a detta dell’assessore, “sembra largamente condivisa con gli altri soci. Se l’assemblea dei soci della Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno deciderà formalmente in questo senso sarà stilato il piano di fattibilità del progetto di fusione, che dovrà contenere il piano industriale, quello occupazionale, i valori di concambio delle due società, oltre allo statuto e i patti. Solo allora il consiglio comunale si dovrà esprimere in maniera formale sul mandato a Mukki a deliberare, in assemblea straordinaria, a effettuare la fusione con la Centrale del Latte di Torino”.