Uscire dalle strumentalizzazioni elettorali, dai toni da "guerra civile", e invece mettersi a ragionare da subito di come si può tutelare il risparmio per aiutare le famiglie e promuovere la crescita. Questo il richiamo di Rossi di fronte alla bufera che ha investito il Monte dei Paschi per le operazioni sui derivati nel 2008-2009 che hanno creato un " buco" di oltre 700 milioni di euro. Intanto – ha detto il presidente della Toscana a margine di una conferenza stampa sull'iniziativa del Treno della memoria, per celebrare la Giornata della Memoria – non si deve dimenticare che la crisi dell'istituto è conseguenza del crack finanziario causato dalle speculazioni sui titoli altamente tossici come i derivati, "porcherie che si sono abbattute sulle economie". Così l'Europa ha dovuto stanziare 4mila miliardi per salvare il sistema bancario e gli Stati Uniti anche il doppio. "Il fallimento della Lehman non dipende certo da Bersani", ha ironizzato.
La causa di tutto è l'assenza di regole frutto della stagione della Thatcher e di Reagan, quando tutti si sono innamorati delle liberalizzazioni: anche la sinistra "che avrebbe potuto essere più critica" su quanto stava accadendo. Occorre dunque intervenire e la ricetta dovrebbe aiutare a cercarla chi è più competente come Mario Monti, per riportare la finanza nella sua missione essenziale che è quella di sostenere l'economia reale e non quella di speculare.
In questo contesto il caso Monte Paschi mostra degli aspetti particolari per i suoi "eccessivi legami con il territorio". Tutto è cominciato con la legge Amato del 1995. Mentre prima era il governo a scegliere i vertici dell'istituto, poi il Monte è diventato una società per azioni di proprietà della Fondazione, e la politica ha preso il sopravvento. E' un sistema che ovviamente deve cambiare anche perché non funnziona il fatto che la terza banca italiana con una dimensione internazionale dipenda da dinamiche locali o localistiche. Ciò non toglie che si torni a un ragionamento corretto su un argomento delicato che riguarda il lavoro di 30mila persone.