“Fratelli d'Italia”, unica forza politica in Consiglio Regionale a prendere una posizione netta sullo scandalo Monte dei Paschi, con una mozione, presentata in aula, ha messo nero su bianco la proposta che la politica – Consiglio Regionale, Comune e Provincia di Siena – rinunci al potere di nomina di esponenti della Fondazione Mps. Una mozione che ha lo scopo di spezzare il legame forte tra la politica e le banche e che, tranne alcuni casi isolati favorevoli, ha visto il voto contrario di Pd e Idv e l’astensione del Pdl. "Si tratta di un segnale forte affinché lo scandalo Monte dei Paschi insegni qualcosa, la politica deve rimanere fuori dalle banche. Sono infatti 14 le nomine fatte dalla politica sui 16 componenti della Fondazione Mps, è un sistema sbagliato che ha generato un groviglio di interessi politico-affaristici che poco hanno a che fare con la legittima presenza di esponenti del territorio", hanno spiegato Giovanni Donzelli, capogruppo Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, e Paolo Marcheschi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
"In una regione, dove non esiste alternanza politica da decenni, gli interessi del territorio sono diventati coincidenti con quelli di un partito. Il sistema rosso in Toscana è una vera egemonia che permea tutti i settori. Pci, Pds, Ds ed ora Pd hanno accompagnato i toscani gestendo tutti i servizi dalla culla alla tomba. Grave errore per il Pd non assumersi le evidenti responsabilità politiche della vicenda – ha sottolineato il gruppo regionale di Fratelli d’Italia- Come imbarazzante è stato per il Pdl l’essersi accontentato delle briciole sotto il tavolo. Noi teniamo all’istituto bancario e alla sua “senesità” ma non mettiamo la testa sotto la sabbia. Questo sistema non ha generato una classe dirigente bancaria credibile ma ha favorito una pletora di incompetenti o distratti dirigenti bancari asserviti alle esigenze della politica e non di Siena”.