Se Profumo ammette che la vendita dell'11,98% di titoli di Mps da parte della Fondazione è ''un'ottima cosa frutto anche del lavoro fatto dalla banca'', per la città tutto il merito va a lei, Antonella Mansi, agguerritissima presidente della Fondazione, che ha tenuto testa al board bancario e che ora commenta: “Abbiamo lavorato, stiamo lavorando e continueremo a lavorare”.
Qual'era il cardine del mandato affidatole con la nomina ai vertici della Fondazione? Quello di metterla in sicurezza, oltre all’obiettivo di ”tornare a svolgere quel ruolo fondamentale di motore e sviluppo per il territorio”. A ricordarlo è la stessa Mansi, che sottolinea il fatto che la vendita, realizzata ieri sera a mercati chiusi, consentirà “di lavorare con maggior serenità dopo aver adempiuto agli impegni presi”.
Chiaro riferimento alla restituzione del debito di 340 milioni contratto dai vecchi vertici dell’Ente con un pool di banche nel 2011.
Essendo d'obbligo la prudenza, la presidente non si sbilancia sul prossimo futuro, ossia se la Fondazione venderà ancora titoli di Mps, che da ieri è scesa al 15,07%: “Valuteremo nelle prossime settimane”. Non si sa neppure, e la presidente non si sbottona, se il pacchetto ieri sera è stato venduto ad uno o più soggetti, ”per noi ha lavorato Morgan Stanley”. Infine, un ringraziamento particolare va ”alla struttura della Fondazione per lo sforzo e il lavoro fatto in queste settimane e in questi mesi”.
Unanimi gli attestati di soddisfazione per l'operazione, a cominciare dal sindaco di Siena Bruno Valentini, che parla di "un'azione determinata, coraggiosa e competente che ha consentito di compiere un piccolo miracolo". Valentini aggiunge anche che "la vera notizia è che la banca e la Fondazione possono ora salvarsi insieme, cosa che sembrava impossibile a dicembre". Il riferimento è all'assemblea degli azionisti che decretò il posticipo dell'aumento di capitale di banca Mps da gennaio a giugno.
Prudenza ma anche soddisfazione nella nota diramata dal presidente della Provincia Simone Bezzini sull'operazione: “La storia di questi anni consiglia grande prudenza nel commentare a caldo l’esito di operazioni finanziarie complesse – dice Bezzini – ma credo di poter dire che la cessione avvenuta ieri da parte della Fondazione Mps guidata da Antonella Mansi rappresenti il passo decisivo nel percorso di messa in sicurezza del suo patrimonio residuo. Grazie a questa operazione sarà possibile uscire dall’indebitamento e rafforzare la capacità di onorare i debiti di natura istituzionale verso enti e associazioni, mantenendo una partecipazione significativa nel capitale di Banca Mps. Nei mesi scorsi in molti consideravano ormai morta la Fondazione Mps e invece si stanno creando i presupposti per ridare un futuro a questo ente”.