Siena – “E’ stata una buona partenza”: così presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo ha commentato il via all’aumento di capitale da 5 miliardi di euro che dovrebbe consentire alla banca più antica del mondo di riprendere il volo. Il battesimo dell’operazione, che si concluderà il 27 giugno, ha però avuto un andamento un po’ contrastato: il primo giorno chiude con un rialzo del 20% a 1,848 euro dopo non essere riuscito a far prezzo per l’intera seduta ma i diritti per l’aumento cedono invece il 6,9% a 21,5 euro. Gli operatori hanno spiegato questo andamento opposto tra azioni e diritti con motivi tecnici e principalmente con le caratteristiche iperdiluitive dell’operazione. La prima giornata ha anche registrato un forte volume di scambi che ha toccato quasi il 3% del capitale.
Con questa operazione la banca senese, che attualmente in borsa vale circa 3 miliardi, potrà prima di tutto rimborsare 3 dei 4 miliardi di Monti Bond, evitando così l’ingresso dello Stato nel suo capitale, un’opzione invisa a tutti, Tesoro compreso. La Commissione europea aveva infatti intimato alla banca di restituire tre miliardi di Monti Bond entro il 2014 oppure di convertirli in azioni nazionalizzando cosi`di fatto l’istituto bancario senese
Con l’aumento di capitale la banca dovrebbe mettere alle spalle uno dei periodi più bui della sua storia centenaria. Ma il suo futuro rimane incerto. La sola cosa sicura è che dall’operazione scaturirà una struttura azionaria completamente diversa. Una frammentazione dell’azionariato potrebbe rendere la banca senza difese a scalate. Secondo alcuni analisti, potrebbe fare facilmente gola anche perché “costa poco”. Nessuno si azzarda però a far previsioni su chi potrebbe farsi avanti. Dalla composizione del nuovo assetto azionario dipenderà anche la permanenza o meno alla guida della banca di Profumo e dell’ad Fabrizio Viola. La Fondazione MPS, che per anni ha controllato la banca, detiene attualmente il 2,5% del capitale ma ha stretto un patto con Fintech e BTG Pactual che porta il loro peso congiunto al 9% e sta cercando nuovi alleati per aumentare il suo impatto sulle future strategie della banca.
In un’intervista al “Financial Times” Profumo chiama a raccolta gli investitori stranieri sottolineando che la banca “ha bisogno di vari tipi di investitori”. E dice: “all’inizio di questa esperienza nessuno avrebbe scommesso che MPS sarebbe tornato sul mercato e nessuno avrebbe scommesso che Profumo sarebbe stato capace di fare il presidente. Penso di aver vinto le due scommesse”.