Firenze – Assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste, gli ex vertici di Mps, ovvero Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gian Luca Baldassarri.La sentenza della Corte d’appello ha assolto gli ex vertici della banca dall’accusa di ostacolo alla vigilanza di Bankitalia. Non è la prima volta che i vertici della banca di Siena sono stati assolti: infatti anche nel primo processo di appello, nel 2017, gli imputati furono assolti “perché il fatto non costituisce reato”. Tuttavia due anni dopo la Suprema Corte dispose un altro appello per definire la formula di assoluzione. Gli imputati avevano fatto ricorso per essere assolti con formula piena, cosa che oggi i giudici hanno deciso.
Per quanto riguarda l’accusa che determinò il processo, gli ex vertici di Mps imputati erano stati accusati di aver celato agli ispettori di Bankitalia il contratto con Nomura (‘mandate agreement’) stipulato per l’operazione di ristrutturazione del derivato Alexandria. Per questo, furono condannati in primo grado dal tribunale di Siena a 3 anni e sei mesi, il 31 ottobre 2014. Poi l’appello del 2017 e la conferma dell’assoluzione da parte della Cassazione nel 2019. Accogliendo il ricorso della difesa, la stessa Suprema Corte stabilì che ci fosse un altro appello, a Firenze per valutare se concedere o meno un proscioglimento più ampio, come accaduto con la sentenza di oggi.