Movida, un anno di stop a nuovi negozi alimentari

Pisa – La giunta comunale ha deciso ieri di stoppare l’aertura di nuovi esercizi di somministrazione e vicinato del settore alimentare, nelle zone della movida cittadina.

Il blocco per un anno all’apertura nelle aree del centro storico della cosiddetta “movida” per nuovi esercizi di “somministrazione e vicinato alimentare” che vendono bevande alcooliche e per il trasferimento nella stessa area di attività simili provenienti da altre parti della città,
saràin vigore fino al 25 luglio del prossimo anno. Interresserà un elenco dettagliato e specifico di vie e piazze del centro storico di Tramontana e Mezzogiorno. Già dai prossimi mesi la Polizia municipale verificherà gli effetti della nuova disciplina ed eventualmente proporrà le modifiche necessarie al provvedimento.

La delibera approvata ieri mattina dalla Giunta pisana ha recepito -spiega la nota del Comune di Pisa – le indicazioni del documento votato dal Consiglio comunale il 15 maggio scorso e con cui si chiedeva d’individuare le aree della città i cui vietare l’apertura di esercizi pubblici di questa tipologia “nei casi in cui ragioni non altrimenti risolvibili di sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità rendano impossibile consentire ulteriori flussi di pubblico nella zona del centro storico senza incidere in modo gravememente negativo sui meccanismi di controllo e senza ledere il diritto dei residenti alla vivibilità”.

A Tramontana: sono interessate le vie Curtatone e Montanara, San Frediano, Consoli del Mare, Canto del Nicchio, Vacca Berlinghieri, San Lorenzo, Sant’Andrea, Lungarno Medico (nel tratto compreso fra via Sant’Andrea e Piazza Garibaldi),Lungarno Mediceo (da via Curtatone e Montanara sino al Ponte di Mezzo) e Piazza dei Cavalieri.

Dalla parte di Mezzogiorno, invece, sono interessate dal provvedimento le vie Mazzini, La Nunziatina, San Bernardo, Degli Albiani e San Martino, le piazze Clari e San Sepolcro e i Lungarni Galilei e Gambacorti.

Le dichiarazioni
«E’ un provvedimento di carattere provvisorio, consentito dalle normative vigenti e finalizzato a favorire la vivibilità del centro storico ritrovando un equilibrio e convivenza tra residenti, studenti e turisti che attualmente coabitano, non senza difficoltà, in spazi piuttosto limitati quali quelli del centro storico – ha spiegato l’assessore comunale al commercio David Gay -: tutti i passaggi sono stati concertati e condivisi con le associazioni di categoria ed è inteso che il divieto si applica solo nelle aree indicate mentre, ovviamente, nuove attività potranno aprire in tutti gli altri quartieri della città».

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