Firenze – Il Museo Novecento presenta fino al 10 aprile 2022, “Monte Verità back to nature”. Rappresenta la prima mostra in Italia dedicata a Monte Verità, alle sue idee riformiste, ai suoi fondatori e tutti quelli che vissero questa esperienza unica. Culla di un’esistenza impostata su ritmi primigeni, il Monte Verità divenne laboratorio di una nuova cultura, una contro-cultura nata in risposta al conformismo borghese e al pensiero dominante, che attrasse pensatori e anarchici, filosofi, teosofi, letterati, artisti e architetti da ogni paese.
La storia racconta come nei primi anni del 1900 nel Cantone Ticino, il monte Monescia, vicino Ascona, in Svizzera, divenne la calamita per quelle persone che aspiravano a una vita alternativa. Con il suo clima mite e per la sua posizione geografica era il luogo ideale per far crescere una comunità di solitari uniti da uno stile di vita basato su una stretta cooperazione e una ricerca spirituale legata alla dimensione corporea.
Vegani, amavano la natura, coltivavano la terra, si curavano con bagni di sole esponendo i loro corpi nudi, predicavano l’emancipazione della donna.
Questi personaggi costruirono una leggenda con un’eco che si trasmise in tutto il mondo. Durante gli anni ne fecero parte artisti, musicisti, teosofi, riformatori, anarchici, comunisti, socialdemocratici e psicoanalisti. Dall’anarchico Bakunin al coreografo ungherese Rudolf von Laban, dal dadaista Hugo Ball all’architetto del Bauhaus Walter Gropius, dall’artista Hans Arp a Paul Klee, dal grande scrittore Hermann Hesse a Carl Gustav Jung. Quella cima incantevole del Ticino cambiò nome in Monte Verità.
Il gruppo fondatore si spostò prima in Spagna e successivamente in Brasile; qualche tempo più tardi Monte Verità fu acquistato e diventò residenza privata. Di quel breve momento restano testimonianze ed esperienze che hanno dato vita a varie innovazioni nell’architettura, nella danza, nella letteratura e sfiorando tutta la cultura. Fu un tentativo di ricercare una nuova umanità per costruire un mondo diverso.
L’esposizione muove dalle origini del progetto, fino allo sviluppo di questa comunità di persone collegati tra sé da ideali spirituali e culturali che ha segnato un’importante tappa nella storia moderna, con immagini d’epoca, testimonianze, ricostruzioni virtuali, abiti e oggetti simbolo.
Ci saranno anche proiezioni di film, conferenze, presentazioni di libri e da un libro-catalogo.
La mostra, in collaborazione con la Fondazione Monte Verità è curata dal direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti, con Nicoletta Mongini e Chiara Gatti e organizzata da MUS.E.
Monte Verità back to nature
Museo Novecento Firenze
Piazza di Santa Maria Novella, 10
Orario invernale: Lun – Mar – Mer – Ven – Sab – Dom 11:00 – 20:00
Giovedì chiuso – 25 dicembre: giorno di chiusura
Gli ingressi sono contingentati e si possono prenotare online contestualmente all’acquisto dei biglietti sul sito bigliettimusei.comune.fi.it, scrivendo a info@musefirenze.it, oppure telefonando allo 0552768224.
In foto: (a colori) Danze di gruppo, Scuola Rudolf von Laban
(in bianco e nero) Ritratto di gruppo con danzatrici, crediti Fondo Suzanne Perrottet