Firenze – La mostra di Venturino Venturi aperta a Villa Bardini ci riporta a quell’ambiente dell’ermetismo fiorentino che ebbe i suoi maggiori rappresentanti nella generazione di letterati e poeti, nati intorno alla prima guerra mondiale, fra cui Luzi, Bigongiari, Parronchi e Venturino stesso, che dettero vita, insieme ad altri, ad una fase della cultura italiana imprescindibile dalla città di Firenze e dalla sua tradizione. Molti di questi personaggi sono stati via via ricordati in occasione di convegni di studi e ricorrenze varie.
Proprio ieri sera è stata rappresentata con pièce teatrale di Mario Luzi” Opus Florentinum”, con la prestigiosa regia di Giancarlo Cauteruccio in Santa Maria del Fiore, una delle opere più intense dal punto di vista umano, storico e poetico dell’Autore. Si tratta della vicenda, per tanti versi drammatica, della costruzione della Cupola del Brunelleschi, dando voce non solo al grande Architetto, ma anche alle maestranze e ai semplici operai che vi parteciparono, con la loro personale fatica, alle donne e alla popolazione tutta ; un’opera immensa e corale come non poteva non essere in una straordinaria, creativa , ma pur piccola città, del XV secolo.
A Villa Bardini, con un’appendice all’Archivio Bonsanti di via Maggio, è presentata un’ampia rassegna dell’opera di Venturino Venturi, con prevalenza di ritratti proprio degli amici ermetici, primo fra tutti Mario Luzi , con alcune sculture fra le più riuscite. Del resto proprio Luzi testimonia: “Con Venturino e più ancora con il pensiero di lui sono stato per tutta o quasi la vita”. Forse per questa intesa spirituale i ritratti del Poeta sono così penetranti, velati di una trattenuta malinconia. Nonostante l’uso del cemento o comunque di materiali molto duri ,l’Artista riesce, attraverso le superfici, a rendere il carattere più intimo dei ritrattati, come Parronchi, Cristina Campo, Bilenchi o Bigongiari . Meno conosciuti sono i disegni astratti, di dimensioni notevoli , di Venturino, che, negli anni Sessanta , dopo il suo ricovero in ospedale psichiatrico , sembra ritrovare una forza innovativa , anche dal punto di vista tecnico , con opere realizzate con materiali complessi , e di forte segno espressivo.
Annamaria Piccinini