Mostra sui cento anni del viaggio del Milite ignoto verso Roma

Prato – Cerimonia di inaugurazione della mostra “Cent’anni di memorie”, organizzata dalla Federazione provinciale dell’Istituto Nastro Azzurro, d’intesa con la Prefettura di Prato, alla quale hanno partecipato numerose Autorità civili, militari e religiose.

Il Prefetto Adriana Cogode ha ricordato che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di inizio anno, ha evocato l’approssimarsi di questa ricorrenza, definendola, insieme ad altre date simbolo del 2021, come “tappe delle nostra storia, anniversari che raccontano il cammino che ci ha condotto ad un’unità che non è soltanto di territorio

Secondo il Prefetto,  le parole del Presidente della Repubblica fanno emergere immediatamente “che il passaggio storico che celebriamo ha costituito un tassello essenziale nel percorso di costruzione dell’identità nazionale. Della nostra identità è, infatti, componente indispensabile e, potremo anche dire, dato genetico e momento fondativo, il riconoscimento del valore del sacrificio, di tutti coloro che hanno lottato per il proprio Paese e che ancora oggi rischiano anche drammaticamente la propria vita per combattere i pericoli della sopraffazione e della violenza, per tutelare le libertà custodite dalla Costituzione”.

Nel richiamare poi l’altissimo valore simbolico rappresentato dal Milite Ignoto, il Prefetto ha aggiunto che “nel suo viaggio verso Roma, il Soldato dall’identità sconosciuta ha tracciato l’immagine di un ritorno alla nostra Capitale, alla memoria dell’Unità nazionale, al significato di un lutto che da personale e familiare diventa collettivo: il lutto dell’umanità calpestata e umiliata nelle perdite e nel dolore dalla guerra poi ripudiata dall’art. 11 della nostra Carta costituzionale. Il Milite ignoto tumulato nell’Altare della patria diventa l’icona di una morte di massa che però, pur nell’anonimato, rappresenta l’identità di ciascuno di quei soldati, la loro individualità, fatta di sentimenti e di ambizioni,  di forza e di  coraggio ed, infine, la loro fragilità, come ricorda Ungaretti nella sua poesia dal titolo “Soldati

Al termine dei saluti, Pietro Alberto Lucchetti, Consigliere della Segreteria della Presidenza della Repubblica, ha fatto una panoramica complessiva della realtà storica del territorio pratese e della sua vocazione al lavoro e alla produttività, ha ricordato che il primo conflitto mondiale ha causato, nella Provincia di Prato,  circa  171 orfani, dato numerico che denota la tragicità di quel periodo storico “segnato da tanti episodi di eroismo, tutti diseguali e tutti, allo stesso modo straordinari, perché compiuti da persone del tutto normali e ordinarie, che hanno difeso l’Italia e consegnato alle generazioni future un Paese più libero e democratico”.

 

 

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