Firenze – E’ stato uno degli eventi espositivi di maggior richiamo di quest’anno ed è stata prorogata fino al 18 gennaio, parliamo della mostra “Da Giotto a Gentile. Pittura e scultura a Fabriano tra Due e Trecento” curata da Vittorio Sgarbi e inaugurata nel luglio scorso a Fabriano, presidente onorario del Comitato di studio la professoressa Mina Gregori. Tra i numerosi prestiti provenienti da tutta in Italia, ma in particolare da Marche, Umbria e Toscana figurano opere provenienti dalla Galleria dell’Accademia di Firenze, Angelo Tartuferi vi ha infatti collaborato e anche due importanti dipinti che fanno parte della raccolta di proprietà dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Si tratta di due tempere su tavola raffiguranti “San Giovanni Battista” e “S. Francesco” realizzate da Giotto, acquistate nel 2007 dalla Fondazione, erano di proprietà dell’antiquario Carlo De Carlo. Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana la mostra ha il suo fulcro espositivo all’interno della Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli” per poi dispiegarsi in un itinerario urbano che permette di visitare gli ambienti gotici, le Cappelle giottesche della Chiesa di Sant’Agostino, le Cappelle di Sant’Orsola nella Chiesa di San Domenico con le immagini affrescate da Allegretto Nuzi e quelle di San Lorenzo nella Cattedrale di San Venanzio. Obiettivo della mostra è quello di documentare il periodo che precede Giotto fino all’affermazione del Gotico Internazionale con la celebrazione di Gentile da Fabriano.
Sul finire del XIII secolo l’influsso di Giotto e dei suoi affreschi alla Basilica Superiore giungono fino a Fabriano. Anonimi artisti abili nella tecnica dell’affresco lasciano le loro tracce nelle chiese degli Ordini Mendicanti e nelle pievi di montagna. A Campodonico si afferma il lavoro di un Maestro i cui affreschi testimoniano le relazioni artistiche tra Marche e Umbria grazie alla rete viaria che univa le zone dell’Appennino. Ampia la sezione dedicata ai dipinti su tavola di Allegretto Nuzi, dopo il suo rientro in Toscana, in occasione della peste del 1348, tra cui diverse versioni della Madonna dell’Umiltà. Sempre di questo periodo sculture in legno intagliato a grandezza naturale destinate ad allestire presepi, alcuni esempi sono del Maestro dei Magi attivo a Fabriano nel Convento di Santa Caterina. Nelle sale della pinacoteca sono stati esposti : affreschi staccati, tavole, sculture, codici miniati, opere di oreficeria. Tra i capolavori di Gentile da Fabriano in mostra : Le stimmate di San Francesco, La Madonna dell’Umiltà, La Madonna col bambino e angeli musicanti, la Crocefissione oggi conservata a Brera.