Mostra Caramelli&Caramelli: quando l’arte diventa impresa

Firenze – La mostra Caramelli&Caramelli che si apre domani venerdì 31 ottobre nel Palazzo Medici Riccardi, va al di là della semplice esposizione di opere frutto del talento e della creatività delle artiste. Ci troviamo di fronte a una vera e propria idea imprenditoriale di arte e di artigianato che contiene le premesse per fare da apripista per un nuovo mercato, grazie a un prodotto innovativo per concetto, progettazione e realizzazione.

Non è singolare che si parli di industria e impresa in occasione dell’inaugurazione di una mostra.  Del resto è di questo che sostanzialmente si parla oggi con ansia in tutte le sedi, dalla Leopolda a piazza San Giovanni, e cioè del rilancio di questo paese attraverso le sue qualità più importanti, la creatività, l’intelligenza, l’innovazione che spiazza chi basa il suo successo economico solo sulla quantità e sul consumo. E dunque quale altra sede è più adatta per affrontare questo discorso di un luogo dove si crea e si esperimenta?

Laura e Paola Caramelli chiamano questo lavoro “Arte per arredamento”, ma a me pare un concetto quasi riduttivo rispetto alla sua ordinaria accezione: mobili d’are, design d’arredamento etc.  Prima di tutto, le loro opere sono nate dall’incontro fra diverse competenze: l’architettura, l’arte figurativa, l’alta sartoria e la conoscenza dei materiali. C’è n’è un’altra che gli amici conoscono meno, la cultura di impresa trasmessa dalla famiglia. L’impresa nasce prima come fabbrica di cappelli, poi  la madre di Paola e Laura ha dato vita a un atelier di haute couture, abiti da sera e da sposa, con una preziosa manualità della forma e del cucito.

Entrambe le figlie (dicono con orgoglio “siamo nate imprenditrici”) avrebbero voluto lavorare con lei,  seguire questo percorso di alto artigianato e da piccole davano una mano “a fare il decoro”. M,a come spesso avviene, quel magma di aspirazioni,  frustrazioni, ideologia, condizionamenti esterni che lavora sotterraneo in tutte le famiglie,  portò le due ragazze agli studi universitari, intesi non a torto in quegli anni come strumenti principali di promozione e successo sociale.

Così Laura è diventata medico e Paola architetto ed entrambe hanno perseguito, con tutto l’impegno e la serietà richiesti, queste che non erano le loro vere vocazioni. Laura ha coltivato la sua, studiando e disegnando l’anatomia umana; Paola ha fatto il suo lavoro di progettista affrontando anche i disagi e i pericoli del lavoro di cooperante a Sarajevo negli anni terribili delle guerre jugoslave, ma non ha mai abbandonato il sogno del mestiere della madre, che ha gradualmente fatto proprio grazie a un lungo periodo di formazione e studio. Trasferendo sulla stoffa l’essenza degli  studi delle linee architettoniche. Nel frattempo le due sorelle hanno intensificato la loro collaborazione nell’associazione Il Cantiere fondata con altre amiche, mentre Laura si stava affermando nel mondo dell’arte anche al di fuori dei confini nazionali.

Tutte queste esperienze hanno costituito il terreno per la nascita dell’idea che qui oggi vediamo realizzata e che si è concretizzata negli ultimi quattro anni. Coniugando le loro competenze, Laura e Paola hanno messo a fuoco un nuovo prodotto,  che non esiste sul mercato, e sulla base di esso hanno costruito un’offerta di pezzi unici, non di serie come sono quelli attualmente offerti, personalizzati, nei quali l’utilità viene trasferita in un’opera d’arte, basati su un concetto artistico orientato al committente: sulla base delle sue richieste gli viene proposto un disegno, viene discusso e poi realizzato scegliendo i colori, le stoffe, i pannelli . Ci sono ovviamente alcuni oggetti non adatti alla realizzazione di questo concetto: per esempio è stato loro proposta la realizzazione di un telone da piscina, le cui dimensioni superano ovviamente i limiti della realizzabilità  Pensate a quante raccomandazioni per uscire dalla crisi economica va incontro questa idea. Una per esempio è quella che vorrebbe favorire la creazione di imprese femminili innovative, basate sul talento e la creatività.

Le opere esposte propongono temi, impressioni, colori raccolti durante viaggi (In Egitto sul Nilo o alle cascate Azul del Messico) che spesso l’impresa Caramelli ha fatto insieme: da quei viaggi Laura ha riportato disegni e acquerelli e tempere immagini che trasmettono le sensazioni e le emozioni provate a contatto di una realtà piene di luci e colori esotici.  Immaginatevi laura su un albero che dipinge e la sorella che la guarda un po’ preoccupata. Sono viaggi che negli anni della crisi, dei tagli e dei risparmi, sono sempre meno lontani da casa, a Fiesole o un po’ più audacemente alle Cinque terre. Ma anche questo fa parte delle riflessioni  alle quali ci invita questa mostra: l’esperienza della bellezza è sempre più vicina di quanto si possa pensare. 

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