Mosca dell’olivo: chiesta legge speciale per la Toscana

Firenze – La Giunta toscana deve  attivarsi, in concorso con le altre Regioni interessate, per chiedere al Ministero delle politiche agricole e forestali il riconoscimento di “evento calamitoso per infestazione parassitaria dovuta alla mosca olearia, in quanto non inclusa nel piano assicurativo agevolato 2014”, nonché una “legge speciale che aiuti tutto il comparto ed abbia adeguate risorse economiche”. E’ quanto chiesto dal Consiglio regionale che ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata dalla commissione Agricoltura.

La risoluzione chiede inoltre alla Giunta di mettere in campo una “adeguata campagna di informazione e comunicazione a sostegno dell’olivicoltura toscana che spieghi questa difficile, ma transitoria, fase” invitandola a “valutare la possibilità di attivare una misura specifica nel programma di sviluppo rurale 2014-20 per avviare nuovi approcci strutturali sul territorio”. Viene inoltre chiesto di “rafforzare, anche in relazione al calo produttivo determinatosi nella stagione in corso, i controlli concernenti la tracciabilità degli oli d’oliva, al fine di prevenire ulteriori fenomeni di contraffazione in danno della filiera regionale e nazionale” ed impegna la Regione a “perseguire le azioni presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e l’Unione Europea affinché vengano dedicate attenzioni e risorse al settore dell’olivicoltura”.
Le motivazioni che hanno indotto la commissione Agricoltura a presentare la risoluzione muovono dalle “particolari condizioni climatiche che si sono verificate fin dal gennaio 2014 e che hanno determinato il proliferare della batrocera oleae, meglio nota come mosca dell’olivo”. Si considera quindi “il calo di produzione, con punte che arrivano all’80 per cento”, che ha messo in seria crisi le aziende nonché tutto il settore commerciale collegato, con ripercussioni a livello occupazionale. Quindi, si fa riferimento al “brusco calo produttivo che potrebbe di fatto far perdere importanti quote di mercato per l’olio toscano tipico facilitando fenomeni di contraffazione degli oli, con importazioni di prodotto di scarsa qualità e dubbia provenienza”. Vista la necessità di “preservare e tutelare la qualità dell’olio toscano”, nonché “di sostenere e salvaguardare l’esistenza delle imprese interessate”, la commissione consiliare ha ritenuto opportuno presentare una risoluzione specifica in Aula, al fine anche di arginare le ripercussioni a livello occupazionale e per chiedere politiche in grado di bloccare gli “effetti negativi a catena sul paesaggio e sulla tutela del suolo”. (f.cio/mc)

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