Morto uno degli operai coinvolti nell’esplosione del metanodotto di Tresana

I feriti nell’esplosione del metanodotto di Tresana, in Lunigiana, del 18 gennaio scorso furono complessivamente 10. Oggi, dopo quasi un mese di agonia, uno degli operai che lavoravano al viadotto del metano che esplose a causa di una manovra errata di un mezzo da lavoro, è deceduto a causa delle ustioni riportate nell’incidente. La vittima è Giorgio Dimitrov, ventiduenne operaio bulgaro che stava operando la manutenzione del metanodotto. Il giovane è spirato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dove era ricoverato nel centro grandi ustionati. A seguito della morte di Dimitrova, la Procura di Massa ha aggiornato il fascicolo aperto contro ignoti a seguito della deflagrazione con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Sono gravi anche le condizioni di altri due dei feriti di Tresana. Francesco Panfino, quarantottenne operaio, è ricoverato a Pisa. Maria Santini, sessantasettenne proprietaria di una delle abitazioni vicine al metanodotto che furono avvolte dalle fiamme provocate dall’esplosione, è invece ricoverat all’ospedale Sampierdarena di Genova assieme alla figlia, la quarantareenne Monica Amadei, che ormai pare però fuori pericolo.

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