Tunisino morto in Questura, disposta dal pm seconda autopsia

Seconda autopsia sulla salma del tunisino ventenne morto sabato scorso nelle camere di sicurezza della Questura di Firenze. A predisporlo, il pubblico ministero Giulio Monferini, che ha così accolto la richiesta dei famigliari del giovane R’Himi Bassem. Il tunisino si trovava nella camera di sicurezza della Questura in seguito all’arresto avvenuto venerdì sera nella zona della Leopolda per tentata violenza sessuale, rapina, lesioni volontarie e porto di coltello.
Ieri l’avvocato della famiglia, Diego Mongiò, aveva affermato che la causa del decesso era stata un’emorragia polmonare. Il risultato della prima autopsia cui era stato sottoposto R’Himi Bassem aveva stabilito che sul corpo non erano presenti né fratture né lesioni. Ma un famigliare della vittima sostiene che sul volto del ragazzo c’erano graffi e contusioni e aveva anche mostrato una foto a sostegno delle sue affermazioni, nel corso della manifestazione per i diritti dei migranti che si è svolta giovedì scorso. Stando così le cose, la famiglia si rifiuta a rimpatriare la salma, almeno fino a quando non sarano noti i risultati della seconda autopsia, cui assisterà un medico di parte

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