Firenze – Il Tribunale di Firenze ha sancito che la morte di Riccardo Magherini, il 40enne fiorentino deceduto nella notte tra il 2 e 3 marzo 2014 durante un arresto in una strada del centro di Firenze ha responsabili precisi e avrebbe potuto e dovuto essere evitata. Condannati tre carabinieri imputati per omicidio colposo. Un quarto militare, insieme a due volontari della Croce Rossa (anche loro imputati nel procedimento), è stato assolto per non aver commesso il fatto. Le condanne variano tra 8 e 7 mesi, il giudice ha concesso la sospensione della pena.
“Sono stati due anni terribili per i parenti e per i tanti amici di Riccardo – dichiara Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra – Da quella notte del marzo 2014 abbiamo assistito a sconcertanti tentativi di farlo passare per un drogato violento, sono state raccontate tante bugie e le Istituzioni hanno talvolta aggiunto ferita a ferita, come quando il Comune di Firenze ha negato il patrocinio per l’iniziativa del 17 giugno scorso, organizzata da Amnesty International e dall’Arci per ricordare quello che sarebbe stato il suo compleanno”.
“Un pensiero affettuoso va a tutta la famiglia, a chi ha testimoniato con coraggio, ai tantissimi che hanno impedito che non fosse fatta giustizia”. “E un pensiero va agli altri recenti morti ‘nelle mani dello Stato’: Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Francesco Mastrogiovanni, Marcello Lonzi, per citare i casi più noti, e a chi, come a Genova nel 2001, fu torturato alla Diaz e a Bolzaneto”. “Per tutte queste persone continua la battaglia politica, anche in Consiglio Regionale, affinché l’Italia introduca finalmente il reato di tortura nell’ordinamento”, termina Tommaso Fattori.