Firenze – Uno degli uomini coinvolti nell’investimento e della morte del giovane fiorentino Duccio Dini, avvenuto il 10 giugno scorso in conseguenza a un folle inseguimento fra auto provenienti dal campo rom in fondo a via Canova, è stato posto dal giudice agli arresti domiciliari, vale a dire nella casa di edilizia residenziale pubblica dove risiede. La decisione del giudice provoca un attacco a tutto tondo dell’assessora al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, che rilascia una nota rovente sia nei confronti del sistema penale italiano, che nei confronti della legge sulle assegnazioni delle case popolari.
“Siamo veramente amareggiati per la notizia della scarcerazione di uno degli individui coinvolti nell’omicidio di Duccio Dini. Questa vicenda dimostra che il sistema penale italiano va rivisto, a partire dall’applicazione delle misure cautelari”, si legge nella nota diffusa dalla rete civica.
“Come Comune abbiamo le mani legate di fronte alla decisione di tenere questa persona agli arresti domiciliari in un alloggio Erp – spiega l’assessore – questo ci rende ancora più convinti della nostra richiesta alla Regione Toscana di riformare la legge sulle assegnazioni delle case popolari. Non è sostenibile mantenere case di edilizia popolare pubblica a persone coinvolte in reati gravi contro le persone o contro il patrimonio”.
“Il sindaco Nardella – conclude Funaro – è in costante contatto con la famiglia di Duccio e conferma l’intenzione del Comune di essere sempre al loro fianco anche con la richiesta di costituirsi parte civile nel processo che si dovrà tenere”.