Firenze – E’ l’assessore al Welfare e alla casa del Comune di Firenze Sara Funaro a mettere in campo alcune precisazioni nella spinosa questione che riguarda il fondo delle morosità incolpevoli, dove, almeno per quanto riguarda quello statale, tabelle alla mano, Firenze è rimasta a secco dei contributi per il 2018. “In primo luogo, precisiamo che per la morosità incolpevole gli stanziamenti sono statali, ma anche regionali e comunali. Per quanto riguarda i primi, i dati pubblicati contemplano solo due tranches del 2017, manca la terza tranche”.
“Tornando al quadro generale – continua Funaro – per quanto riguarda i fondi comunali per la morosità incolpevole, nel triennio 2015-2018, abbiamo stanziato 754mila e 271 euro. Erogati: 474mila e 356 euro, sempre nel triennio. Per quanto riguarda i fondi regionali, su 886mila e 42 euro stanziati, ne abbiamo erogati 320mila e 360. C’è da aggiungere che nel 2015, non avendo ancora in cassa i finanziamenti statali, abbiamo utilizzato i fondi comunali. E che, per quanto riguarda i fondi regionali, il rimanente non utilizzato, circa 500mila euro, li abbiamo stornati, chiedendo ed ottenendo l’ok della Regione, sul contributo in fondo affitti”.
Per quanto riguarda i Fondi statali, sempre nel triennio 2015-18, su 1 milione 387mila euro, le erogazioni, ricorda Funaro, sono state pari a 322mila 900 euro.
Tirando le fila, continua l’assessore, “fino al 2016 sono stati utilizzati fondi comunali, cui è subentrato l’utilizzo degli altri fondi, dal momento che erano in cassa”.
Ad oggi, “a noi rimangono da utilizzare: circa un milione e mezzo per quanto riguarda i fondi statali, mentre per quanto riguarda i fondi comunali, 279 mila euro”. Sono stati attribuiti, sempre nel triennio, intorno ai 400 contributi. “Di tutti questi fondi – spiega ancora Funaro – abbiamo erogato circa un milione e 200mila euro”.
All’analisi dunque risulta che il fondo per la morosità incolpevole, o meglio i fondi, qualche risultato lo hanno dato, “sebbene – come considera la stessa Funaro – non in maniera soddisfacente, dati alla mano”.
Che la difficoltà esista, insomma, è lo stesso assessore a segnalarla. “Per fare un esempio – continua Funaro – nel 2015 abbiamo dato 90 pareri favorevoli”. Il che significa che per 90 famiglie si apriva la possibilità: in primo luogo di “ricontrattare” il rapporto col vecchio proprietario , o, se ciò non avesse avuto esito positivo, in secondo luogo poteva essere messo in atto, da parte delle famiglie, il tentativo di trovare un altro contratto di locazione. “Ebbene – ricorda l’assessore – sulle 90 famiglie con i requisiti di legge solo 39 sono riuscite ad avere l’erogazione, in quanto hanno risolto la situazione trovando un altro contratto”.
La situazione sembrerebbe avere segnalato un seppur leggero miglioramento negli ultimi tempi, dal momento che, rende noto Funaro, la percentuale è leggermente più positiva con le ultime domande: su 37 famiglie ammesse al “beneficio”, 23 sono riuscite in concreto a realizzarlo.
Le cause delle difficoltà, come già illustrato, in particolare nell’ambito fiorentino, vanno dalla complessità del mercato alla “diffidenza” dei proprietari. “Per quanto mi riguarda, ma è una mia personale opinione – conclude Funaro – la situazione un po’ migliorata potrebbe essere influenzata dall’avverarsi dei nuovi accordi territoriali. Più canoni concordati significa affitti più abbordabili, e quindi maggiore facilità che le famiglie si trovino nelle condizioni di poter pagare”. E dunque meno “preoccupazione” dei proprietari.
“Il tema fondamentale – conclude l’assessore – è che la morosità incolpevole è insufficiente. La misura più significativa rimane a mio parere quella del contributo in conto affitto, tant’è vero che per l’anno 2018-19 ci sono misure comunali solo per quello. Uno strumento, quello del contributo all’affitto, che permette di non arrivare alla morosità e infine allo sfratto. Si tratta di risorse aggiuntive importanti per l’economia famigliare; per 800 euro di reddito, se la famiglia si trova nelle fasce previste, è stabilita una quota importante di contributo, fra i 200 e i 300 euro, che salvaguarda l’equilibrio economico domestico. Si tratta della misura che salvaguarda di più la famiglia”.
E tirando le fila anche sull’utilità della morosità incolpevole? “Si tratta di una, una fra le altre, misure da utilizzare. L’emergenza abitativa si combatte con la prevenzione della morosità e con strumenti come, ovviamente, abitazioni popolari e social housing , abitare solidale e via di questo passo. La morosità incolpevole non è lo strumento principe, è uno strumento fra gli altri”.