Firenze – Due morti ravvicinate, due suicidi nelle carceri toscane: ieri l’altro a Grosseto e la scorsa notte a Lucca. Una catena che non può essere ignorata. “Casi come questo, così ravvicinati, non possono essere casuali – commenta il presidente della Toscana, Enrico Rossi – e dimostrano che l’emergenza carceri è tutt’altro che finita”.
“Se in un luogo che deve essere di sicurezza ci si può liberamente infliggere la morte – prosegue – è evidente che c’è una contraddizione nella stessa definizione di carcere. Soprattutto vuol dire che ancora lunga è la via per un carcere che sia umano e che persegua in modo efficace e equilibrato l’obiettivo costituzionale delle rieducazione”.
Il presidente Rossi ha anche annunciato che parlerà con i sindaci e affronterà il problema anche con i direttori delle Asl interessate, affinché le aziende facciano le verifiche necessarie sulla vivibilità all’interno degli istituti.