Monti bromuro contro il totem convegnite

Il Premier invita i dirigenti pubblici alla sobrietà rinunciando a convegni, incontri e tagli di nastri. Se Reggio accogliesse l’appello, una moltitudine di disoccupati

Finalmente una buona ma buona davvero. Il da noi fin troppo stigmatizzato governo Monti (per quello che può fregare al professore e ai bocconiani tutti) ha lanciato un appello ai dirigenti pubblici che se accolto anche in minima parte dal territorio reggiano, cambierebbe radicalmente volto alla politica stralocale e la vita di una moltitudine di sfaccendati presenzialisti al limite della bilocazione. Un forte appello alla sobrietà degli stili con particolare riferimento alla soppressione fisico-spaziale di convegni inutili, inaugurazioni strombazzate, incontri sul sesso degli angeli.

La convegnite acuta che ha ammorbato il corpo della nostra comunità, con sintomi patologici sfociati nella conferenzastampite specie delle pubbliche amministrazioni, dello statistichese diurno di associazioni economiche e sindacati, del taglionastrismo che ha accomunato singoli rappresentanti di istituzioni con sfumature maniacali, non è infatti ancora del tutto debellata. Resistono sacche purulente che nemmeno i più forti antidoti, quali appunto la crisi prosciuga tasche, sono finora riusciti a sanare. Gli irriducibili si sono perlopiù buttati a discettare di tutto quanto fa web (che per alcuni è un esilio, non una conquista), vivisezionandolo al limite del paradosso e ben oltre il ridicolo.

A Reggio in particolare dove le opposizioni non hanno mai dato un gran daffare alle gerarchie che governano ininterrottamente da decenni, spesso lo sparpagliamento di pubbliche sovvenzioni è servito ad accontentare amici, distribuire prebende ai finti riottosi, ammansire collaboratori con stile da manuale Cencelli e suddividere tutta la torta disponibile, quella a metà tra l’intrattenimento, la cultura e la formazione-informazione. Quando la vacca era rubiconda e l’unica esigenza era quella di mungerla, ce n’era per molti (sempre quelli…). La storia delle consulenze è nota e basta scorrere gli elenchi recenti per avere un quadro esaustivo della lottizzazione geografica. Ora il piatto piange. L’esodo dei questuanti non ha più un ufficio promesso

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