SANSEPOLCRO – Dal 15 al 29 settembre 2018 la cornice di Palazzo Pretorio, in piazza Garibaldi 1 a Sansepolcro (AR), ospita “Monocromi”, doppia personale di Giancarlo Montuschi e Roberto Valisi a cura di Flavia Repetto.
L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, è patrocinata dal Comune di Sansepolcro e sarà visitabile dal lunedì alla domenica, con orario 16/20.
Sabato 15 settembre, alle ore 17, il vernissage con la presentazione degli artisti a cura di Gianluca Motroni.
LA MOSTRA:
“Monocromi” è un incontro/scontro fra due grandi maestri contemporanei. Il primo famoso esponente della pop art italiana, l’altro mirabile esponente del neo espressionismo nazionale. Il colore predominante della mostra è il nero, che racchiude in sé tutti gli altri colori. Giochi di ombre e sprazzi cromatici inondano le tele degli autori romagnoli, portando l’occhio a visualizzare mondi oscuri e cupi. La collaborazione tra Montuschi e Valisi nasce dalla voglia degli artisti di confrontarsi con due stili differenti attorno al concetto di “monocromo”, inteso come quella linea sottile fra esistenza e inesistenza, l’attimo prima dell’esplosione dei colori e l’attimo dopo della nuda tela.
Le pennellate decise e precise di Montuschi rivelano, nell’ombra ironica, una grande simbologia e un’attenta struttura allegorica all’interno dei lavori. Essi mostrano la dualità dell’uomo ed evidenziano con forza la sua parte oscura. Il sarcasmo che vediamo nelle opere svela un profondo studio delle dinamiche umane. La forza con cui i dipinti si propongono all’osservatore è esplosiva e degna di uno dei più importanti pittori della pop art. Nella nuova serie “Pulp Stories” protagonista è l’America nei film, quella letta nei romanzi, ascoltata attraverso il rock e il blues. È l’America vista, fotografata, perduta e di nuovo ritrovata. È l’America delle grandi città ma anche dei luoghi isolati, della Bibbia e del cotone, delle aree postindustriali e postminerarie. È l’America dei deserti e del Mississippi, delle praterie e della Silicon Valley, della Route 66, delle frontiere di ieri e di oggi con i suoi personaggi, oggetti iconici e simboli.
Di contro Valisi, pur mantenendo la stessa poetica, rivela un affascinante decadentismo e la voglia di rinascita. Linee indefinite e sensuali investono la sua tela, contrasti di veli e trasparenze, opposti a pennellate cariche e vigorose, permettono di ricreare un’immagine mentale mobile. Sono quadri che narrano l’oscurità, i tormenti e le contorsioni umane. L’artista racconta il mondo attraverso l’immagine di una pellicola sbiadita. Scorci esasperati e colori cupi la fanno da padrone, suscitando emozioni antitetiche. I lavori dell’autore forlivese sono alternati da sculture, anch’esse scure ma potenti e d’impatto, che si animano di forze contrapposte. Le opere si stagliano forti e possenti nello spazio circostante, plastiche e dinamiche, e sembrano narrare la loro storia profonda. I volti hanno in sé un’espressione malinconica e sfuggente, enfatizzati dalle torsioni che l’artista crea con impareggiabile bravura.
“Monocromi” è una doppia personale che mette di fronte due grandi maestri dei nostri tempi e presenta le loro recenti ricerche, pronte ancora una volta a sorprendere la critica e il pubblico.
Giancarlo Montuschi è nato nel 1952 a Faenza (RA). Ha studiato al Liceo Artistico di Bologna e frequentato l’Accademia di Belle Arti prima nel capoluogo emiliano e quindi a Ravenna. Nel 1976 gli viene assegnata la cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Sansepolcro, decide così di trasferirsi nella Valtiberina toscana, dove tutt’oggi vive e lavora nel suo atelier di San Leo di Anghiari. La ricerca di Montuschi abbraccia varie tecniche e muove dalla pop art e dai linguaggi post-pop del secondo Novecento per affrontare negli anni argomenti alchemico-esoterici, temi ludici, cicli diversificati come quelli legati a miti, animali, letteratura, comics e musica. Dal 1972 espone regolarmente e con successo di pubblico e critica in Italia e all’estero. La sua partecipazione a premi e fiere internazionali riscuote sempre – sia in ambito pittorico, sia in quello della scultura in ceramica – i più ampi consensi. Musei e fondazioni italiane conservano sue opere. Lavora stabilmente con prestigiose gallerie italiane e con una galleria americana di Chicago.
Roberto Valisi è nato nel 1965 a Cesena (FC). Compie i suoi primi studi artistici all’Istituto d’Arte di Forlì e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Bologna, diplomandosi nel 1994. La sua poetica prende forma attraverso la scultura e la pittura, che si compenetrano e insieme prendono un più ampio respiro apprezzato da anni sia dalla critica, sia dal pubblico. Le opere scultoree si collocano all’interno della corrente figurativa di matrice classica che non è vuota o semplice citazione, ma vuole, attraverso l’armonia delle forme, suggerire un percorso di perfezionamento dell’umano. Il corpo è il mezzo, lo strumento, il supporto della ricerca sulle relazioni tra materiale e spirituale, tra esperienza e idea. Le opere pittoriche nascono invece dall’osservazione di una natura in costante divenire, in forme che mutano e cambiano di aspetto e di colore, mosse dal vento, pervase dalla luce. Una natura che sorprende per bellezza e forza vitale. Questo si traduce in tele vibranti, che vanno a costituire le scenografie ideali in cui le creature prendono vita, anima e pensiero.