Firenze – Viale Manfredo Fanti si è tinta di rosso stamattina, con le bandiere dei sindacati RSU e SLC CGIL Area Vasta Firenze – Prato – Pistoia: un presidio a opera dei lavoratori di Mondadori Education in vista della chiusura del magazzino di Signa annunciata dall’azienda. Non si tratta soltanto della perdita del posto di lavoro, ma anche di un “depauperamento culturale, produttivo e occupazionale a danno della realtà fiorentina attuato dal Gruppo Mondadori da quando nel 1999 acquisì la Casa Editrice Le Monnier”, si legge nella lettera indirizzata dai lavoratori ai sindaci di Firenze e Signa.
La mobilitazione è cominciata il 26 Giugno scorso, quando i sindacati furono convocati a Milano e informati dall’Amministratore Delegato che il magazzino sarebbe stato dismesso: l’azienda ha in progetto di concentrare tutta l’attività a Verona e a Milano, eliminando le sedi minori. Già nel 2009 è stata chiusa la tipografia che apparteneva a Le Monnier: adesso anche il magazzino, l’ultimo baluardo dell’antica casa editrice fiorentina che stampò Dante, Machiavelli, Petrarca e Verga, rischia di scomparire da qui a pochi mesi.
“Non c’è nemmeno bisogno di dire che lavorare a Verona per noi è impensabile”, ha affermato Marco del Cimmuto, segretario della SLC CGIL Area Vasta Firenze – Prato – Pistoia.
Oggi i responsabili del Gruppo Mondadori erano attesi per le 11.30 alla sede fiorentina della redazione e degli uffici amministrativi in Viale Manfredo Fanti 53: a mezzogiorno, non erano ancora arrivati. “Di solito loro sono sempre in anticipo”, osserva un dipendente, “ma forse hanno saputo del presidio.”
“Per i 14 dipendenti del magazzino il futuro sembra purtroppo segnato”, si legge ancora nella lettera: i sindacati proveranno a trattare e andare contro a una decisione che vede entro il 31 Dicembre 2014 la chiusura dei magazzini.
Da tempo si intuiva che qualcosa sarebbe cambiato: infatti, i magazzini originari si trovavano a Ponte a Ema, su una superficie di 14000 metri quadri. Nel 2007 invece furono trasferiti a Signa in 2000 metri quadri, appena sufficienti per continuare la distribuzione dei titoli per le Elementari e di Varia. Adesso la chiusura potrebbe avere conseguenze sulle consegne dei testi: “non è come la narrativa, qui un ritardo può essere significativo se si parla di libri di scuola”, continua del Cimmuto.
Firenze – Viale Manfredo Fanti si è tinta di rosso stamattina, con le bandiere dei sindacati RSU e SLC CGIL Area Vasta Firenze – Prato – Pistoia: un presidio a opera dei lavoratori di Mondadori Education in vista della chiusura del magazzino di Signa annunciata dall’azienda. Non si tratta soltanto della perdita del posto di lavoro, ma anche di un “depauperamento culturale, produttivo e occupazionale a danno della realtà fiorentina attuato dal Gruppo Mondadori da quando nel 1999 acquisì la Casa Editrice Le Monnier”, si legge nella lettera indirizzata dai lavoratori ai sindaci di Firenze e Signa.
La mobilitazione è cominciata il 26 Giugno scorso, quando i sindacati furono convocati a Milano e informati dall’Amministratore Delegato che il magazzino sarebbe stato dismesso: l’azienda ha in progetto di concentrare tutta l’attività a Verona e a Milano, eliminando le sedi minori. Già nel 2009 è stata chiusa la tipografia che apparteneva a Le Monnier: adesso anche il magazzino, l’ultimo baluardo dell’antica casa editrice fiorentina che stampò Dante, Machiavelli, Petrarca e Verga, rischia di scomparire da qui a pochi mesi.
“Non c’è nemmeno bisogno di dire che lavorare a Verona per noi è impensabile”, ha affermato Marco del Cimmuto, segretario della SLC CGIL Area Vasta Firenze – Prato – Pistoia.
Oggi i responsabili del Gruppo Mondadori erano attesi per le 11.30 alla sede fiorentina della redazione e degli uffici amministrativi in Viale Manfredo Fanti 53: a mezzogiorno, non erano ancora arrivati. “Di solito loro sono sempre in anticipo”, osserva un dipendente, “ma forse hanno saputo del presidio.”
“Per i 14 dipendenti del magazzino il futuro sembra purtroppo segnato”, si legge ancora nella lettera: i sindacati proveranno a trattare e andare contro a una decisione che vede entro il 31 Dicembre 2014 la chiusura dei magazzini.
Da tempo si intuiva che qualcosa sarebbe cambiato: infatti, i magazzini originari si trovavano a Ponte a Ema, su una superficie di 14000 metri quadri. Nel 2007 invece furono trasferiti a Signa in 2000 metri quadri, appena sufficienti per continuare la distribuzione dei titoli per le Elementari e di Varia. Adesso la chiusura potrebbe avere conseguenze sulle consegne dei testi: “non è come la narrativa, qui un ritardo può essere significativo se si parla di libri di scuola”, continua del Cimmuto.